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Vuoi essere anche tu, fratello di Gesù?

Il dipinto di oggi è “L'Incoronazione della Vergine”, del pittore italiano Annibale Carracci, 1595, olio su tela, 118×141 cm, Metropolitan Museum of Art, New York

+ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 12,46-50)

In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli. Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti». Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre».

Parola del Signore

Gv 12,44-50

Ecco una pagina di Vangelo che a prima vista potrebbe sembrare difficile. Ma non lo è! Gesù ci sconcerta un po’, sembra (notate il sembra in grassetto e sottolineato) dirci che i legami familiari non hanno importanza. Ma non è proprio così!

Ricordate cosa rispose a Pietro? “Io vi dico in verità che non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o padre o madre o moglie o figli o poderi per amor mio e del Vangelo, che non riceva il centuplo ora, in questo tempo, in case, fratelli, sorelle, madre, figli e poderi, insieme a persecuzioni e, nel secolo a venire, la vita eterna” (Mc 10,29-30).

Gesù non toglie. Ci chiede di rinunciare a qualcosa per offrirci qualcosa di più grande. Cento volte più grande ora, e ancora maggiore in futuro.

Per capire meglio facciamo un passo indietro. Andiamo ad incontrare una delle famiglie più conosciute della Bibbia, quella di Abramo: “Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Prendi tuo figlio, il tuo unico figlio che ami, Isacco, va’ nel territorio di Moria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò»” (Genesi 22,1-2). Abramo, pur essendo addolorato, si dispose ad ubbidire all’ordine di Dio. “Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo! Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli alcun male! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico figlio»” (Genesi 22, 11-12).

Dio benedì Abramo e tutti i suoi figli: “Renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. Saranno benedette per la tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce” (Genesi 22, 17-18). Isacco, il figlio di Abramo risparmiato, diventerà il padre di Giacobbe, che a sua volta avrà dodici figli, i capostipiti delle Dodici Tribù di Israele.

Da quel sacrificio non consumato, da quell’atto di obbedienza a Dio, nacque il popolo di Dio.

E’ la stessa cosa che ci chiede oggi Gesù: uscire dagli schemi. Dobbiamo capire che se ci affideremo a lui non perderemo nulla, ma guadagneremo soltanto: Gesù non vuole il male della famiglia, ma solo il bene. Gesù desidera che noi usciamo dalla ristrettezza delle nostre vite vuote, dall’abulia che paralizza il mondo di oggi, dall’apatia che costringe i giovani a casa senza lavoro, senza sbocchi per il futuro. Chiama ciascuno di noi e ci dice: “Vieni, seguimi, forza! Non hai nulla da perdere! Mettiti in moto, metti in gioco te stesso, alzati dal divano, scendi in strada, c’è un mondo che ti aspetta!“. Ci sono ammalati da guarire, anziani da confortare, senza tetto a cui offrire un riparo, bambini senza genitori da accudire… “Il mondo ha bisogno di te! Io – ci dice Gesù – io, ho bisogno di te!“.

E se faremo così scopriremo che… che con un po’ di sacrificio del nostro “nulla”, della nostra vuotezza, del nostro egoismo… la nostra vita potrà tornare ad essere piena e riacquistare un significato. Proprio il significato, la ragione di vita, che stavamo cercando!

E se guarderemo negli occhi quel bambino a cui avremo ridato un sorriso, scopriremo che dietro i suoi occhi ci sono quelli di Gesù, e che dentro al suo cuore, batte quello di nostro fratello. Scopriremo che dentro al cuore di quella vecchina che abbiamo aiutato ad attraversare la strada batte quello di nostra sorella… Scopriremo che il mondo con l’amore è più bello, che il mondo con Gesù è più bello!

Dobbiamo solo rinunciare al divano e alle pantofole… allora anche a noi Gesù dirà: “Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre” (vv. 49-50).

Attorno alla nostra famiglia c’è quella più grande dei figli di Dio: nel mondo oggi ci sono 7 miliardi e 400 milioni di potenziali fratelli e sorelle, e tutti possono regalarci un po’ del loro amore. Basta che noi gli apriamo il nostro cuore.

Cari amici, le domande che oggi vi propongo (e mi propongo) sono: Al primo posto metto la mia casa, oppure riconosco che al primo posto c’è Dio, poi tutto il resto? Sono capace di fare una piccola rinuncia per i nostri fratelli: riesco a uscire di casa, anche se sono stanco, per fare qualche servizio utile alla comunità? E ancora: sono capace di vedere Gesù negli occhi degli emarginati in strada, degli ammalati abbandonati negli ospedali, dei più poveri e sofferenti ?

Questa notte, Gesù, Ti affido tutti i miei amici e le persone che conosco! Fa’ che siano sempre capaci di riconoscere i loro fratelli e le loro sorelle più deboli che vagano nel mondo… e dona loro il calore della grande famiglia dei figli di Dio!

#Santanotte amici miei! 🙂 🙂 🙂

Il dipinto di oggi è “L'Incoronazione della Vergine”, del pittore italiano Annibale Carracci, 1595, olio su tela, 118×141 cm, Metropolitan Museum of Art, New York
Il dipinto di oggi è “L’Incoronazione della Vergine”, del pittore italiano Annibale Carracci, 1595, olio su tela, 118×141 cm, Metropolitan Museum of Art, New York

Alessandro Ginotta

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