• La Buona Parola - il blog di Alessandro Ginotta
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Meditazioni e preghiere
Strada facendo predicate…

Strada facendo predicate…

Ogni volta che apro il Vangelo, resto senza fiato. Davvero. Bastano pochi versetti per spalancare orizzonti immensi, così grandi che nemmeno una biblioteca basterebbe a contenerli. Eppure sono lì, condensati in poche righe. E oggi Gesù ci lascia qualcosa di enorme. Ci consegna la “ricetta del discepolo”:
“Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino”.

Il mio in(solito) commento a:
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date (Matteo 10,7-13)

Hai sentito? Strada facendo. Non in cattedra. Non su un palco. Ma lungo i marciapiedi della vita, nel quotidiano. È lì che si annuncia il Regno. È lì che io e te siamo chiamati a diventare Vangelo vivente.
Non possiamo rimanere chiusi nel nostro bozzolo di abitudini comode. Tocca a noi uscire, andare, incontrare. Tocca a noi portare la gioia di chi ha Dio nel cuore. Perché, se l’abbiamo incontrato davvero, quella gioia non può stare zitta.

Ma attenzione, perché poi arriva il bello. O meglio, l’impossibile: “Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni” (v. 8). E qui, ammettiamolo, ci viene un dubbio: ma davvero io? Ma come posso, se a malapena riesco a guarire me stesso dalle mie fragilità? Eppure, se Gesù lo dice, è perché crede in noi. Ci vede capaci di cose che nemmeno immaginiamo. Non con le nostre forze, certo. Ma con le Sue. Nel Suo nome, l’impossibile diventa possibile. Se abbiamo fede. Se ci fidiamo. Perché Dio, quando trova un cuore pronto, lo riempie di potenza. Di quella vera. Quella che cambia le vite. Anche la tua. Anche la mia.

E poi arriva quel versetto che, forse, ci spiazza ancora di più: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”. In un mondo dove tutto ha un prezzo, dove si corre per accumulare, dove il “tornaconto” è diventato una religione… Dio ci propone la gratuità. Ci sfida a dare senza aspettarci nulla. A fidarci della Provvidenza. A non preoccuparci troppo delle sicurezze materiali: “Non procuratevi oro, né argento… né sacca da viaggio…”. Hai capito? Non è incoscienza, è fiducia. È la certezza che se siamo nella Sua missione, Lui non ci lascerà mancare il necessario. Magari non sarà ciò che vogliamo. Ma sarà esattamente ciò di cui abbiamo bisogno.

Poi c’è un altro passaggio delicato, forte, ma incredibilmente vero: “Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi”. Siamo chiamati ad amare, sì. Sempre. A dare tutto, a condividere anche l’ultima briciola. Ma non a imporci. Il Vangelo non si forza. Non si grida. Non si sbatte in faccia. Si propone. Con dolcezza. Con rispetto. Chi lo accoglie, bene. Chi non lo accoglie… non ci tocca giudicare. Solo scuotere la polvere dai sandali e andare oltre. Senza rancore. Senza rabbia. Solo con la pace nel cuore.

Perché Gesù, quando semina, non fa selezione. Sparge ovunque. Sulla strada, tra le spine, perfino sulla roccia. Anzi, sai una cosa? Ho come l’impressione che ami proprio quei terreni difficili. Perché basta un solo seme che attecchisce in mezzo alle pietre per far esultare il cielo. “Ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione” (Lc 15,7).

Il Vangelo non è per pochi eletti. Non è una bottiglia pregiata da gustare solo nei salotti. È per tutti. È pane da strada. È parola da portare in spalla, passo dopo passo, sul cammino della vita. E allora, fratello mio, sorella mia, anche se arriviamo all’ultima ora… Anche se ci sentiamo piccoli, inadeguati, persino peccatori…
Abbiamo un compito: seminare.

Sì, seminare. Con cuore grande. Con mani sporche di terra. Con fiducia. Ogni gesto, ogni parola buona, è un seme. E noi siamo allo stesso tempo zolla, seminatore e – se Dio vorrà – anche seme.

Sei tu? Sei tu quell’uomo? Sei tu quella donna? Siamo pronti, insieme, a farci chicco che muore per portare frutto? Siamo pronti a diventare Vangelo vivo? Io ci provo. E tu? #Santanotte

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “Gesù appare attraverso la porta chiusa”, di Duccio di Buoninsegna, 1308, tempera su legno, 39.5×51.5 cm, Museo dell’Opera del Duomo, Siena

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