• La Buona Parola - il blog di Alessandro Ginotta
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Sì, anche tu sei discepolo!

Sì, anche tu sei discepolo!

Chiudi gli occhi per un istante. Immagina di essere là, tra i discepoli. Di camminare accanto a Gesù sulla polvere della strada. Di sentire la Sua voce, calda, ferma, piena di amore. Di guardarlo mentre guarisce, mentre consola, mentre sorride. Di toccare le Sue mani e sentire la pace che emanano. Che fortuna, vero? E Gesù stesso lo dice: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete». Ma poi aggiunge qualcosa che ti riguarda da vicino: anche tu puoi vederlo. Anche tu puoi ascoltarlo. Perché ogni volta che apri il Vangelo, Lui è lì, che ti parla. E se ascolti davvero, se lasci che le Sue parole ti raggiungano, ti accorgerai che quel racconto antico diventa la tua storia.

Il mio (in)solito commento a:
«Gesù esultò nello Spirito Santo» (Luca 10,21-24)

Cambiare. Solo a pronunciare questa parola, qualcosa dentro di noi si tende. Perché cambiare fa paura. Ci sembra di dover abbandonare certezze, abitudini, zone sicure. Ma se nel cuore lasci entrare Gesù… tutto cambia davvero. E quella paura si scioglie, come neve al sole. Con Lui, anche la salita più ripida si trasforma in un sentiero di luce.

Sì, anche tu sei discepolo. Anche tu puoi cambiare, come Zaccheo che scese in fretta dall’albero, come la samaritana che corse a raccontare la gioia trovata, come la peccatrice che pianse di gratitudine, come Saulo che da persecutore divenne Paolo. Nessuno è escluso. Nemmeno tu. Forse pensi: “Ma io non ne sono capace”. Eppure il Vangelo ti sussurra: «Nulla è impossibile a Dio» (Luca 1,37). Basta un primo passo. Un piccolo sì. Da lì inizia la conversione: non come un colpo di scena, ma come un’alba che piano piano dissolve la notte.

E poi arriva la gioia. Quella vera. Quella che nasce quando Dio entra nella tua vita. Guarda Gesù: «Esultò nello Spirito Santo». Proprio Lui, il Figlio di Dio, trabocca di gioia! Pensa a questa immagine: un Dio che gioisce, che sorride, che abbraccia la vita con pienezza. Non un Dio distante e severo, ma un Dio felice di amarti. La Sua gioia è contagiosa, e vuole riversarsi dentro di te.

San Francesco di Sales ci avverte: “Il maligno gode nella tristezza e nella malinconia…”. Eh sì, perché la tristezza chiude, toglie colore, toglie respiro. Ma Dio no. Dio apre, riempie, illumina. Quando fai del bene e ti senti appesantito, quando il male ti sembra più “facile”, fermati un momento: quella voce che ti sussurra di lasciar perdere… non viene dal Signore.

Dio vuole cuori vivi, non volti spenti. “Misericordia io voglio e non sacrificio” (Matteo 9,13). Non servono mortificazioni senza amore, non servono maschere tristi. Il Vangelo non è un dovere da sopportare, ma una buona notizia da vivere. È la carezza di Dio che ti dice: “Rallegrati, sono con te”. E infatti tutto il Vangelo è un canto di gioia: l’angelo che saluta Maria dicendole “Rallegrati”, Giovanni che sussulta nel grembo, Maria che esclama “Il mio spirito esulta in Dio”, Gesù che promette: “La mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena”.

Allora sì, il cristiano non può essere triste. Perché la gioia del Vangelo non è spensieratezza, ma pace profonda. È quella serenità che resiste anche nelle tempeste, perché sa che Gesù è nella barca, e non la lascerà affondare. Ecco il segreto: lascia che la tua vita profumi di gioia. Sorridi anche quando non tutto è perfetto, perché Dio non ti chiede la perfezione: ti chiede di amarlo. E un cuore che ama… brilla.

Riponi le maschere pesanti, i pensieri grigi, e lascia che la luce di Cristo illumini il tuo volto.
Il Vangelo è gioia, è vita, è speranza. Inizia da qui: dalla gioia. È semplice, ma ti cambierà per sempre #Santanotte

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “Cristo e il bambino”, di Carl Bloch, 1873, Chiesa di San Nicola, Holbæk, Danimarca

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