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Meditazioni e preghiere
Lo Spirito Santo spiegato con parole semplici

Lo Spirito Santo spiegato con parole semplici

All’inizio avevo pensato di intitolare questo commento “L’interprete di Dio”. Ma poi mi sono fermato. E ho capito che sarebbe stato riduttivo. Perché lo Spirito Santo è molto, molto di più. E adesso ti racconto il perché.

Il mio in(solito) commento a:

“Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto”
(Giovanni 14,23-29)

Lo Spirito Santo. Quasi un grande sconosciuto. Tra le Persone della Santissima Trinità è quella di cui, forse, parliamo meno. Eppure… è fondamentale. Senza di Lui, non potremmo nemmeno pregare. È il motore della nostra preghiera. È la batteria che dà energia al nostro cuore. È il veicolo attraverso cui la grazia di Dio ci raggiunge, attraversando le distanze dell’anima.

Lo Spirito Santo è come un filo invisibile che ci lega al Cielo. Ci aiuta a conoscere Dio, ad avvicinarci a Lui, ad accorgerci che… Dio è più grande.

Più grande di ogni nostra idea. Più grande perfino del nostro immaginarlo. Sì, più grande dei nostri pensieri, dei nostri limiti, delle nostre paure. Dio è sempre lì, accanto a te. Proprio adesso, mentre leggi queste parole. E, allo stesso tempo, è accanto a chiunque altro, ovunque nel mondo. È in ogni goccia del mare e in ogni granello di polvere. In ogni istante, in ogni angolo di spazio. Eppure, nulla può contenerlo. Perché Dio è… Dio. Infinito. Illimitato.

C’è una storia che, forse, hai già sentito. Ma certe storie non invecchiano mai, anzi… più le ascolti, più scavano dentro. Sant’Agostino camminava lungo la riva del mare. I suoi pensieri erano profondi, agitati come le onde: cercava di comprendere il Mistero della Santissima Trinità. Con la mente, con la ragione. Con gli strumenti che aveva. A un certo punto, vide un bambino. Stava giocando con una conchiglia, raccoglieva l’acqua del mare e la versava dentro una piccola buca scavata nella sabbia. Sempre lo stesso gesto, sempre lo stesso intento. Agostino si avvicinò, incuriosito: «Che stai facendo?», gli chiese. Il bimbo, serio: «Voglio svuotare il mare e farlo entrare tutto qui, in questa buca». Agostino sorrise. Teneramente. «Ma è impossibile…», disse. E fu allora che il bambino si fermò, lo guardò negli occhi e rispose: «È impossibile anche per te racchiudere l’infinito Mistero di Dio nella tua piccola mente». E in un attimo… scomparve. Agostino restò lì. Immobile. Ma il suo cuore, da quel momento, non fu più lo stesso. Perché non puoi mettere il mare in una buca. E non puoi racchiudere Dio in una teoria. “Se potessi comprenderlo del tutto”, scrisse poi, “o saresti Dio… o Dio non sarebbe più Dio”.

Ecco. Lo Spirito Santo ci aiuta proprio in questo: a intuire l’infinito. A percepire che Dio è più grande perfino del nostro peccato. Il Suo amore è un oceano che non ci sommerge, ma ci avvolge. Ci guarisce. Ci solleva. E perdonare, per Lui, non è un’eccezione. È il Suo modo di amarci. Sempre. Senza condizioni. Come ci ricorda San Giovanni: “Dio è più grande del nostro cuore” (1 Gv 3,20). E anche del nostro senso di colpa.

Sai qual è il problema? A volte ci facciamo un’immagine sbagliata di Dio. Ce lo figuriamo come un giudice severo, pronto a punire. E allora ci sentiamo indegni, piccoli, persi. Ma Dio non è così. Dio è Padre. Il Padre con la “P” maiuscola. E nessun padre desidera il male per i suoi figli. Anzi. Vuole donarci solo il meglio. Come dice Luca nel suo Vangelo: “Se voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!” (Lc 11,13)

E infatti ce lo ha dato. Lo Spirito. Il soffio della vita. Ti ricordi? Dopo aver plasmato l’uomo dal fango, Dio “soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un’anima vivente” (Gen 2,7). È quel soffio che continua a scorrere anche in te. È Lui, lo Spirito Santo, che ci anima ogni giorno.

E poi c’è la sera di Pasqua. Gesù risorto appare nel Cenacolo, incontra i discepoli, e compie lo stesso gesto del Padre creatore: soffia su di loro. Dice: “Ricevete lo Spirito Santo” (Gv 20,22). In quel momento, non sta semplicemente “ricreando” l’uomo… sta introducendo ciascuno di noi nella vita stessa di Dio. Ci rende capaci di amare come Lui. Di vedere il mondo con i Suoi occhi. Di perdonare, di sperare, di vivere… alla Sua maniera.

Dentro di te c’è un soffio di Dio. Lo senti? Respira. Ascolta il tuo cuore. È Lui. È lo Spirito. Non lasciarlo mai in silenzio #Santanotte

Alessandro Ginotta

L’illustrazione di oggi è :”Lo Spirito Santo sotto forma di colomba”, da un libro francese di preghiere del XV secolo

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