Ok, il mio commento oggi è ancora più in(solito) del… solito. Ti ho incuriosito? Leggi qui e immagina di essere appena risuscitato
Il mio commento a:
Andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno (Matteo 28,8-15)
È accaduto il Miracolo più grande della storia dell’umanità: dal Sepolcro in cui ti hanno richiuso si è sprigionata una luce inarrestabile, un lampo che ha superato le barriere dello spazio e del tempo.
Quel buio fitto che ti aveva avvolto non esiste più. L’oscurità ha ceduto il passo a qualcosa che non si può descrivere, si può solo vivere: la Gloria. La tua carne si dissolve in un battito d’eternità, il telo che avvolgeva il tuo corpo si affloscia come un fiore che ha terminato il suo ciclo, mentre la tua essenza, divenuta luce, lo attraversa come fosse aria.
Ed ecco… un fremito. Una presenza. Un Angelo, maestoso e lieve come un pensiero, scende dal cielo e, con un gesto che non richiede forza ma solo autorità divina, sposta la pietra che sigillava la tomba. Il silenzio viene trafitto dall’aria fresca del mattino. Respiri. Profondamente. Come se non avessi mai respirato prima.
Le prime luci dell’alba accarezzano l’orizzonte, tingendolo di rosa e oro. Il cielo, ignaro testimone, si apre alla meraviglia.
E poi… voci. Passi.
Donne. Le donne. Quelle che non ti hanno mai abbandonato. Portano vasi di nardo, ancora immerse nel dolore, ancora convinte di trovare la morte. Invece trovano un sepolcro vuoto e il cuore pieno di domande. Restano lì, sospese tra lo stupore e il timore. Cercano Te. E tu… ci sei. Ma sei altro.
Ora immagina: incontri le prime persone dopo tutto questo. Ti conoscono, ti cercano, ti amano. Ti fissano negli occhi come per trovare una spiegazione. Vorrebbero abbracciarti, chiederti come stai, come hai fatto, se hai sofferto.
E tu… cosa dirai?
Che parole userai in quel momento? Le più importanti. Le più vere. Quelle che non possono aspettare.
E sai cosa disse Gesù?
Alle donne che gli correvano incontro, con il cuore in gola e il respiro sospeso, disse:
«Non temete; andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno» (Mt 28,10).
Ma poi, a quei fratelli che lo aspettavano lassù, sulla montagna del cuore, disse qualcosa di ancora più grande. Qualcosa che ancora oggi risuona per te, per me, per tutti:
“Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato.
Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni però dubitavano.
E Gesù, avvicinatosi, disse loro:
«Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra.
Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni,
battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo,
insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato.
Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,16-20).
Questo.
Questo è l’incarico che ancora oggi Gesù ti chiede di portare avanti: vai!
Vai per le strade del mondo e diffondi il Vangelo.
Non necessariamente dovrai farlo con le parole. Oh, no. C’è un modo ancora più potente, più silenzioso, più incisivo: vivilo.
Va’ nel mondo e sii chi tu sei.
Con il tuo esempio, con il tuo modo di affrontare la vita, con la gentilezza che semini anche nei giorni più duri, con il perdono che doni quando nessuno se lo aspetta.
Sii una pagina vivente di Vangelo.
È questo che Gesù ti chiede.
E credimi: il mondo, oggi più che mai, ha bisogno proprio di te.
Buonanotte, testimone della Luce.
#Santanotte
Alessandro Ginotta
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