Oggi ti propongo un piccolo viaggio: useremo la fantasia e un pizzico di audacia per osservare Dio nel momento esatto in cui decide di entrare nel tempo, di farsi Pane, di diventare Parola viva.
Il mio in(solito) commento a:
“La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda” (Giovanni 6,52-59)
Hai mai pensato a come nasce una parola in te? Parte da un pensiero, si scalda nei polmoni, prende vita tra le labbra e si lancia nel mondo con un soffio. E se noi siamo davvero fatti a immagine e somiglianza di Dio… allora prova a immaginare come nasce una Parola dentro di Lui. Una Parola con la “P” maiuscola. Un’idea che sboccia nel cuore del Creatore, si carica d’amore, attraversa il respiro dello Spirito Santo… e poi si fa voce che vibra nell’eternità.
Quella voce è il Vangelo. È la Parola che diventa viva, che esce dal mistero per farsi presenza, carne, storia.
“In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio…” (Giovanni 1,1).
Hai sentito? Il Vangelo è Dio che si racconta, che si rende visibile, che prende per mano il nostro cuore.
Ed è lì che la fantasia si ferma… e lascia spazio allo stupore. Perché Gesù, quella Parola viva, si fa Uomo. Ma non un uomo qualunque: Lui è il Tempio. Sì, proprio così! Il suo corpo è la casa di Dio. Lì dove batte il cuore dell’Eterno, dove scorrono i pensieri divini, dove il sangue diventa vita donata.
Ma c’è di più. Questo Dio che abita un corpo umano, sceglie di abitare anche il mio. Il tuo.
Perché Lui non vuole stare lontano, non si accontenta di guardarci da lontano: desidera entrare in noi. Dimorare in noi. Trasformarci. Farci suoi templi viventi.
Per questo si fa Pane. Per questo l’Eucaristia è così potente: perché è Dio che viene ad abitare la mia fragilità, la tua quotidianità. Lui non sta nei templi fatti da mani d’uomo, ma in quelli che porta in giro ogni giorno con le scarpe impolverate della vita.
“Quale casa potrete edificarmi?” (Atti 7,48-50) – chiede. La risposta è semplice: siamo noi la sua casa.
E allora eccoci, dentro questo meraviglioso disegno. Il viaggio di Dio non si ferma quando entra nel nostro cuore. Anzi, da lì riparte. Perché attraverso di noi, quella Parola viva può raggiungere chi è lontano. Può farsi luce per chi è nel buio, calore per chi ha freddo, abbraccio per chi è solo.
Sì, perché Gesù non vuole solo che ascoltiamo il Vangelo… vuole che lo viviamo. Che lo facciamo scorrere nelle vene, che lo trasformiamo in gesti, in scelte, in amore concreto.
Lui ci cerca nella vita vera: al lavoro, mentre studiamo, mentre amiamo. E ci chiede una cosa sola: sii Vangelo vivente. Sii pagina scritta con le tue mani, il tuo coraggio, la tua coscienza.
E come riuscirci? Nutrendoci di Lui. Della sua Parola, della sua Eucaristia. Lui, che è Pane del cielo e Verbo incarnato, si spezza per noi. Si fa cibo per il corpo, luce per l’anima, guida per il cammino.
E quando entra davvero in noi, accade qualcosa di meraviglioso. Ci cambia.
Come Zaccheo, che da piccolo furbetto diventa generoso restitutore.
Come il buon ladrone, che in un solo sguardo si lascia salvare.
Come Paolo, che da persecutore diventa Apostolo.
Tutti loro avevano fatto scelte sbagliate, avevano percorso strade lontane da Dio. Ma un incontro li ha trasformati. E lo stesso può accadere a te, a me, a tutti noi.
Basta un istante. Basta dire sì.
Allora, lasciamoci abitare.
Diventiamo tempio.
Diventiamo Parola che cammina nel mondo.
Perché Dio vuole vivere dentro di noi… e attraverso di noi, toccare il cuore degli altri #Santanotte
Alessandro Ginotta
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