
Vuoi liberarti dalle preoccupazioni? Questo è per te:
Oggi sembra davvero che ci siano infiniti motivi per preoccuparsi. Alcuni, inutile negarlo, sono gravissimi: le guerre, la perdita di valori, il dolore che attraversa il mondo. Ma tante altre preoccupazioni – troppe, davvero troppe – sono solo illusioni che il mondo ci getta addosso, piccole ansie che crescono fino a sembrare montagne invalicabili. Ci paralizzano, ci tolgono il fiato, ci impediscono perfino di agire. Ecco, io vorrei che questa pagina del Vangelo diventasse, per me e per te, un piccolo rifugio. Un luogo in cui liberarsi da questi affanni che non portano luce, ma solo ombre.
Il mio (insolito) commento al Vangelo:
“Non preoccupatevi del domani” (Matteo 6,24-34)
La vita, lo sappiamo, a volte è dura. Pensiamo a chi, oggi, si trova sotto le bombe, in tante zone del mondo. Famiglie intere che lottano per un po’ d’acqua, per un pezzo di pane. Madri e padri che mettono a rischio la vita per proteggere i propri figli. E poi ci siamo noi. Avvolti da preoccupazioni che ci sembrano giganti… e magari qualcuna lo è davvero. Ma se proviamo a metterle accanto alle difficoltà “vere”, quelle che tolgono la dignità, la libertà, perfino la vita, ecco che molte delle nostre paure si rivelano per ciò che sono: fantasmi.
Eppure fanno male. Ci tolgono il sorriso, ci frenano quando potremmo fare del bene. E, sai una cosa? Io credo che questi affanni, tanto inconsistenti quanto invalidanti, vengano proprio da chi desidera farci inciampare. Da chi gode nel vederci affogare in un bicchiere d’acqua. Scrive Sant’Ignazio di Loyola: “È proprio dello spirito cattivo rimordere, rattristare, porre difficoltà e turbare con false ragioni, per impedire di andare avanti; invece è proprio dello spirito buono dare coraggio ed energie, consolazioni e lacrime, ispirazioni e serenità, diminuendo e rimovendo ogni difficoltà, per andare avanti nella via del bene“.
Allora… vuoi provare a liberarti anche tu da questi affanni inutili? Facciamolo insieme.
Chiudi un attimo gli occhi. Svuota la mente, lascia andare ogni pensiero, e senti la tua anima aprirsi alla presenza del Signore. Adesso, leggi con me questi versetti. Ma non farlo di fretta: lascia che ti parlino, che ti entrino dentro.
“Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede? Non preoccupatevi dunque dicendo: «Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?». Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena” (vv. 25-34).
Se sei riuscito a leggere con il cuore, in silenzio, lasciando da parte ogni distrazione… allora queste parole ti sono già entrate dentro. E non serve neanche un commento.
Gesù parla così chiaro, così semplice, che non possiamo non capire.
Tu sei quel giglio, che nel campo della vita spicca con i suoi colori unici. Sei creatura preziosa, voluta, amata. E brilli, sì, brilli di una luce speciale: quella di Gesù che vive dentro di te. Non permettere mai a nessuno – né alle preoccupazioni, né alle paure – di spegnere quella luce.
Signore, scaccia i pensieri inutili. Falli volare via con il vento che piega dolcemente gli steli d’erba. Sento quest’aria che mi sfiora… e mi sento più leggero. Ti affido tutto ciò che mi pesa, Signore: le ansie, i timori, le domande che non trovano risposta. Donami pace.
Aiutami a vivere questo presente con fiducia, anche se a volte fa paura. Dammi la forza per affrontare ciò che verrà, con coraggio e speranza. Cammina con me.
E a te che stai leggendo, voglio dire solo questo: non appesantirti l’anima per un domani che ancora non esiste. Vivi bene, adesso. Vivi l’oggi. Perché il domani… si occuperà di sé.
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla;
su pascoli erbosi mi fa riposare
ad acque tranquille mi conduce.
Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino,
per amore del suo nome.
Se dovessi camminare in una valle oscura,
non temerei alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza
(cfr. Salmo 23)
Adesso, prima di tornare alle tue cose, ringrazia con me il Signore per questa pagina di Vangelo. Riapri gli occhi e guarda il mondo con uno sguardo nuovo. Vedrai: se anche le difficoltà non saranno sparite, non avranno più lo stesso peso! Perché quando nel cuore c’è Dio… tutto è più leggero #Santanotte
Alessandro Ginotta

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