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Meditazioni e preghiere
Ecco la vera ricchezza!

Ecco la vera ricchezza!

Abbiamo dimenticato una metà di noi stessi. Sì, proprio così. Siamo fatti di due meravigliose dimensioni: corpo e anima. Ma viviamo in un mondo che ci spinge a tenere lo sguardo basso, fisso sulle punte dei piedi… e così finiamo per ignorare quella parte luminosa che ci abita dentro.

Il mio in(solito) commento a:
“Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore”
(Matteo 6,19-23)

E, poco a poco, dimentichiamo la nostra parte spirituale. Tutto si appiattisce su emozioni forti, sensazioni, carne. Ma anche un buio profondo, fatto di noia, delusioni e tristezze. Sì, perché dove non arriva la luce di Dio, là strisciano le tenebre. E insieme a loro arrivano i mostri. Non quelli delle favole, ma quelli veri, quelli che abitano il cuore. Quelli che svuotano l’anima.

E a volte, chi si crede forte — e invece è solo stanco, solo, ferito — si aggrappa a cattive abitudini, convinto che possano riempire quel vuoto. Ma sai una cosa? C’è un altro modo. C’è una via di luce.

Ti va di fare con me un piccolo esperimento? Appena puoi, cerca un posto buio, lontano dalle luci della città. Porta con te solo due cose: i tuoi occhi… e una coperta. Stendila a terra, sdraiati. Ora chiudi gli occhi per trenta secondi. Lascia che si abituino all’oscurità. Poi riaprili.

Una… due… trenta stelle ti sorrideranno dall’alto. Guarda bene, perché potresti scorgerne ancora di più. Piccole luci che prima non vedevi. Stelle che brillano come diamanti incastonati nel cielo. È così che funziona anche con Dio: più lo cerchi, più lo scopri. Più lo contempli, più lo senti vicino.

Mi viene in mente quel contadino di cui parlava il santo Curato d’Ars, Giovanni Maria Vianney. Ogni giorno si sedeva nell’ultimo banco della chiesa, in silenzio, con lo sguardo fisso sul Tabernacolo. Niente rosari, niente preghiere scritte — non sapeva leggere — solo silenzio e presenza. Un giorno, incuriosito, il parroco gli chiese: «Ma cosa fai qui, ogni sera?». E l’uomo, con semplicità, rispose: «Io guardo Lui. E Lui guarda me». Ecco. Questo è il segreto. Guardarlo. Lasciare che ci guardi. E ritrovare, in quello sguardo, la metà dimenticata di noi.

“Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore”. È una melodia, non trovi? Una frase che risuona dolce, ma che custodisce una verità potente.

Il tuo tesoro… che cos’è? È ciò che ami davvero. Ciò che ti fa brillare gli occhi. È la tua gioia, la tua pace, la tua voglia di vivere. È l’amore che dai, i sorrisi che regali, le carezze che non si vedono ma si sentono. È l’abbraccio di un amico, il perdono concesso, una parola gentile al momento giusto.

Il vero tesoro è nei cieli. Ma non è lontano: è già dentro di te. Ed è fatto di speranze, di gesti buoni, di amore per chi ti cammina accanto. E sai qual è la cosa più bella? Che questo tesoro cresce ogni volta che scegli l’amore. Ogni volta che guardi in alto, oltre le punte dei piedi… verso le stelle #Santanotte

Alessandro Ginotta

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