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Un viaggio sorprendente con i Re Magi

Un viaggio sorprendente con i Re Magi

Oggi ti invito a intraprendere un viaggio straordinario: seguiremo una stella, e lungo il cammino incontreremo un ospite speciale, San Giuseppe. Sarà lui a raccontarci un incontro che ha cambiato la storia.

Il mio (in)solito commento a:
Siamo venuti dall’oriente per adorare il re (Matteo 2,1-12)

I Re Magi: figure enigmatiche e affascinanti, così insolite da spezzare gli schemi dei Vangeli. Sono re che cercano Dio, ma in loro non c’è traccia della crudeltà di Erode: vengono per venerarlo, non per eliminarlo. Portano doni preziosi, non intenti violenti. Conoscono le Scritture, ma non come scribi e farisei: non si nascondono dietro la loro sapienza, la condividono. Sono ricchi e potenti, ma si presentano con umiltà, non con arroganza.

Chi erano davvero? Da dove venivano? Di loro San Matteo ci dice poco. I dettagli – i nomi, i doni, persino il loro abbigliamento – emergono dai testi apocrifi. Forse non lo sai, ma molte tradizioni cristiane, dal bue e l’asinello del presepe al velo della Veronica, trovano origine proprio in questi scritti.

Ma cosa significa “apocrifo”? Non vuol dire “falso”, come spesso si crede, bensì “nascosto”. Non tutto ciò che è apocrifo è inautentico; semplicemente, non abbiamo certezze assolute sulla sua ispirazione divina. Questo non toglie valore a ciò che raccontano: basta leggerli con lo stesso distacco con cui leggeresti un romanzo, lasciandoti ispirare, ma senza pretese di verità dogmatica.

Pronto a partire? Immagina ora il dialogo tra San Giuseppe e i Magi:
“Ditemi chi siete e perché avete percorso questa strada fino al mio rifugio?”.
“Veniamo dall’Oriente, ed è Dio che ci ha mandati qui. Il motivo della nostra venuta è la comune salvezza” (Codice Hereford 89).

La loro missione non era solo personale: i Magi, rifiutandosi di rivelare a Erode il luogo del Bambino, salvarono la vita di Gesù e della Santa Famiglia.

E quella stella? Non era una stella qualunque, ma un segno straordinario. Secondo i testi apocrifi, era così luminosa da oscurare persino il sole. “Questa è la stella della Parola di Dio, che ci ha guidati fino a Cristo” (Codice Hereford 94).

San Giuseppe descrive i Magi come uomini dal portamento solenne, con abiti ampi e colorati, volti segnati dal sole d’Oriente e berretti strani. E i doni? Ognuno carico di simbolismo: l’oro per la regalità, l’incenso per la divinità, la mirra per il sacrificio.

Questi saggi venuti da lontano ci insegnano una grande lezione: la fede è un viaggio, un cammino verso la luce, un abbandono fiducioso alle stelle che ci guidano.

“Cammineranno i popoli alla tua luce,
i re allo splendore del tuo sorgere.”
(Isaia 60,3)

Ora tocca a te. Solleva lo sguardo dal caos quotidiano e cerca il cielo. Lascia che questa notte sia diversa: libera la mente, segui la luce, e lasciati condurre dal desiderio di qualcosa di più grande.

Non temere di sbagliare strada: anche i Magi, nel loro viaggio, chiesero informazioni al peggior interlocutore possibile, Erode. Eppure, non persero di vista la stella. Continua a camminare, con lo sguardo fisso verso l’alto, e il tuo cammino troverà la giusta direzione.

Se seguirai la luce, troverai anche tu quel Bambino che i Magi hanno adorato. Lo incontrerai nel luogo più sacro: il tuo cuore, dove risiedono i sentimenti più puri e l’amore autentico.

E allora, lascia che l’oro dell’amore, l’incenso della preghiera e la mirra dello Spirito leniscano le tue ferite. Che la luce di Gesù riempia il tuo cuore di pace e di gioia.

Buona Epifania! #Santanotte

Alessandro Ginotta

L’Adorazione dei Magi è un affresco (200×185 cm) di Giotto, databile al 1303-1305 circa e facente parte del ciclo della Cappella degli Scrovegni a Padova. È compresa nelle Storie di Gesù del registro centrale superiore, nella parete destra guardando verso l’altare.

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