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Quando la Parola ti scorre nelle vene

Il dipinto di oggi è: “La Risurrezione di Cristo”, di Gaudenzio Ferrari, 1540, olio su tavola, 152.4 x 84.5 cm, The National Gallery, Londra

Dobbiamo lasciare che la Parola scorra nelle nostre vene, che diventi il lievito delle nostre giornate, il sale che dà sapore alle nostre vite, la scintilla che illumina il nostro mondo.

Il mio (in)solito commento a:
“Il Verbo si fece carne” (Giovanni 1,1-18)

Ma come si può non amare un Dio così? Con quanta intensità Egli ci ama! Guarda con quanta pazienza ci aspetta quando sbagliamo strada, e con quanta tenerezza viene a cercarci, perduti nei deserti dei nostri dubbi e dei nostri peccati.

Dio non è un’entità distante, no. Ha lasciato la gloria del cielo per stare accanto a noi, per camminare con noi. Un Dio che si fa carne non può restare indifferente davanti al dolore, non può ignorare chi sbaglia o voltare le spalle a chi attende solo un gesto d’amore per essere salvato. Nemmeno il pensiero delle altre novantanove pecore lo ferma. Lui, il Pastore, si lancia nel deserto per cercare proprio quella smarrita. Perché ogni pecora, anche la più fragile, la più ribelle, la più lontana, è preziosa ai suoi occhi. E nessuno, nessuno, merita di essere lasciato indietro.

Ecco il cuore di Dio: un cuore che si preoccupa per noi. Sempre. Ogni giorno, Lui cammina accanto a noi, perché ci ama. Ma questa relazione non è a senso unico: Dio non ci lascia mai soli, e noi non possiamo lasciarlo camminare da solo.

Abbiamo una missione. Quella che Gesù ha affidato agli apostoli e che ora tocca a noi portare avanti: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura” (Marco 16,15-20). Non è solo un invito, è una chiamata. E noi non possiamo far finta di nulla.

Sai cosa significa? Che non basta ascoltare la Parola, dobbiamo viverla. Dobbiamo far sì che il Vangelo diventi parte di noi, delle nostre scelte, delle nostre azioni. Sì, dobbiamo “sporcarci le mani” con il Vangelo! Non possiamo limitarci a leggere o a riflettere: dobbiamo agire.

Gesù non ci chiama a una vita comoda, ma a una vita piena. Ci chiede di essere pagine viventi del Vangelo, di portare la sua luce ovunque andiamo, di essere autentici anche quando sarebbe più facile essere altro. E sai qual è il miracolo più grande? È scoprire che questa luce brilla già dentro di te.

Sì, proprio tu che stai leggendo queste righe. Dentro di te c’è un dono, un seme che Dio ha piantato e che sta crescendo. Questo dono è unico, e il mondo ha bisogno di te per farlo fiorire #Santanotte

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “La Risurrezione di Cristo”, di Gaudenzio Ferrari, 1540, olio su tavola, 152.4 x 84.5 cm, The National Gallery, Londra

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