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Un segreto meraviglioso

Perché Gesù è dei piccoli?

Vedi, c’è un segreto meraviglioso che spesso dimentichiamo: vorresti scoprire il trucco per vedere Dio? Leggi il mio (in)solito commento a:
“Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli” (Mt 11,25-30)

Hai mai provato a spiarlo con lo sguardo meravigliato di un bambino? San Matteo oggi ci accompagna dentro una preghiera intima di Gesù: “Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli” (v. 25).

È incredibile, vero? Anche il Figlio di Dio si meraviglia! Sorride di stupore davanti ai piccoli, agli umili, a quelli che riescono ad aprire il cuore e ad accogliere il mistero della Sua Parola. E questa meraviglia si fa preghiera, si fa lode. E tu? Quando è stata l’ultima volta che ti sei lasciato sorprendere da Dio?

È così bello stupirsi! Perché Dio è il grande artista che ama sorprenderci: rompe i nostri schemi, manda all’aria i nostri programmi ben confezionati, ci sussurra: “Fidati. Non avere paura. Lasciati stupire!”
E allora sì, serve proprio quella meravigliosa ingenuità di chi riesce a vedere Dio nascosto in un raggio di sole, nel profumo di un fiore, nel canto di un uccellino o nel brillare timido di una stella.

Guarda attorno a te: un cielo carico di nuvole che cambiano forma al soffio del vento… una foglia che si stacca lieve da un ramo… un bocciolo che nasce nel silenzio… In ognuna di queste meraviglie, Dio ti sta parlando: “Ogni cosa buona e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre degli astri luminosi” (Giacomo 1,17).

Sai qual è il trucco per vederlo? Semplice: devi tornare bambino. Devi liberare lo sguardo, togliere le lenti pesanti del sospetto e della paura, e imparare di nuovo a stupirti. Come fanno i santi.

Pensa a San Francesco, che si è fatto piccolo, piccolo, spogliandosi di tutto pur di riempirsi d’Amore. Pensa a Madre Teresa, che si definiva “una piccola matita nelle mani di Dio”. O a Santa Caterina da Siena, che parlava con il Signore come una bambina fiduciosa, già a dodici anni.

Se continui a guardare Dio con gli occhi dell’adulto, pieni di logica e di certezze, non riuscirai mai a vederlo davvero.

Essere piccoli non c’entra nulla con l’età, sai? È questione di cuore. È la scelta di abbassarsi, di non voler sempre aver ragione, di saper dire “mi dispiace”, di vivere con la testa, sì, ma anche — e soprattutto — con il cuore. E fidarsi. Anche quando Dio sembra incomprensibile. Anzi, proprio lì, proprio in quei momenti bui, Lui ci chiama a fidarci. Vuoi provarci un attimo con me?

Chiudi gli occhi. Immagina di essere ai piedi del Calvario. Senti il cielo che si incupisce, la terra che trema sotto i piedi, il vento che urla come un lamento. Tutti, proprio tutti, credono che sia finita. Che quella croce segni la parola “fine” su tutto. E invece no. Sotto quella croce, nascosta nel buio più nero, c’è già una luce che nessuno riesce ancora a vedere: la Risurrezione.

Vedi, è così che ragiona Dio. Sceglie la piccolezza, l’umiltà, l’inatteso. Sorprende quando meno te lo aspetti. Vince in silenzio, ama senza clamore, salva senza far rumore. Per questo oggi ti porto qui: per ricordarti — e ricordarmi — che il nostro Dio non si misura, si contempla. Non si capisce con la testa, si abbraccia con il cuore.

Vuoi vedere Dio? Torna bambino. Ricomincia a meravigliarti per un fiore che sboccia, per una lucciola che danza nella notte. Assomiglia a quei piccoli che Gesù stringeva forte a sé e benediceva (cfr. Marco 10,16). Perché l’infinito non si capisce misurandolo… si ama! Con tutto il cuore. #Santanotte

Alessandro Ginotta

Se continui a guardare Dio con gli occhi dell’adulto, pieni di logica e di certezze, non riuscirai mai a vederlo davvero.
Il dipinto di oggi è: “Lasciate che i bambini vengano a me” di Carl Bloch, 1800, olio su rame, museo del castello di Frederiksborg, Copenhagen

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