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Non perderti nel buio

Non perderti nel buio

Non perderti nel buio. Anche quando tutto sembra crollare, Dio – che è Luce – continua a illuminare il tuo cammino. Sempre. Anche nella notte più nera

Il mio in(solito) commento a:
Passione del Signore (Giovanni 18,1 – 19,42)

Lo so, ti ho abituato a sorprenderti. E oggi non farò eccezione. Ti porto dentro il Vangelo della Passione. Il più lungo di tutti quelli proposti dalla Liturgia. Lo conosciamo bene, certo: è il racconto delle ultime ore di Gesù. Ma oggi voglio farti notare due figure che, un po’ timidamente, restano ai margini del palcoscenico. Eppure… sono proprio loro a raccontarci qualcosa di immensamente prezioso.

Hai mai notato quanto la disperazione sia ingannevole? Ti sussurra che tutto è perduto, che non c’è via d’uscita. Ma è una bugia. Una di quelle che ti chiudono il cuore e fanno ombra alla Grazia. Lo sapeva bene Pietro. Il primo tra gli apostoli. Quello che sembrava indistruttibile nella fede. Finché Gesù era lì, con lui, a compiere miracoli… Pietro era una roccia. Persino quando arrivano i soldati, lui si butta nella mischia, spada alla mano, tagliando l’orecchio a Malco.

E poi? Poi basta che Gesù venga allontanato, e quel coraggio si scioglie. Pietro trema. Si nasconde. Mente. Si scalda al fuoco degli altri, cercando di confondersi tra la folla. Una portinaia, un servo, un gallo… ed eccolo lì, il coraggio che svanisce. Tre volte nega. Tre volte rifiuta il suo Maestro.

E poi quel momento. Uno sguardo. Gesù si volta e lo guarda. Pietro sente un nodo stringergli il cuore. Ricorda. Crolla. Esce e piange. Ma attenzione: quelle lacrime non sono vuote. Sono cariche di pentimento. Di vergogna, sì… ma anche di amore. Dentro di lui, nel punto più fragile, si riaccende una fiammella. La fede. Perché, anche se traballante, è proprio lì che inizia la vera rinascita. Quando ci accorgiamo che, da soli, non ce la possiamo fare. Quando scopriamo che senza Dio, la nostra fede… vacilla sempre.

Giuda invece no. Anche lui tradisce. Ma, al contrario di Pietro, non riesce a guardare in faccia il proprio errore. Non si concede il dono del perdono. Annega nella disperazione. Non vede via d’uscita. Non cerca la Luce. Non la vuole più.

E allora capisci cosa fa davvero la differenza? Non il peccato. Ma la risposta. Pietro cade… e si rialza. Giuda cade… e si arrende. Perché la disperazione ti ruba tutto. Anche Dio.

Ecco perché non dobbiamo mai perdere la speranza. Anche quando ci sembra che non resti più nulla. Perché se perdiamo lei… smarriamo Dio. E senza Dio, tutto si spegne.

Non lasciarti inghiottire dal buio. Dio è lì, accanto a te. Anche se non Lo vedi, anche se non Lo senti. È la Luce che rischiara le tue notti più profonde. Fidati… e lascia che ti conduca di nuovo verso la vita #Santanotte

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “Compianto sul Cristo morto”, di Giotto, 1385, affresco, 180x200cm, Cappella degli Scrovegni, Padova

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