Non essere una fotocopia!

A.A.A. Cercasi persone con sostanza (non fotocopie!). Sì, proprio così: persone vere, autentiche, capaci di brillare di luce propria. Non maschere, non apparenze. E ora ti spiego perché.

Il mio in(solito) commento al Vangelo:
La casa costruita sulla roccia e la casa costruita sulla sabbia (Matteo 7,21-29)

Me lo immagino il Beato Carlo Acutis (presto santo, verrà canonizzato il 7 settembre 2025) con il suo sorriso disarmante mentre ci ripete la sua frase più celebre: “Tutti nascono originali, ma molti muoiono fotocopie”. Ecco. È qui che voglio arrivare: non basta indossare i valori come un bel vestito la domenica mattina. I valori vanno vissuti, incarnati. Altrimenti restiamo fotocopie sbiadite di ciò che avremmo potuto essere.

Hai presente quelle persone che parlano di ideali, di verità, di amore… e poi, alla prima occasione, li calpestano? Quelle che fanno del “parlare bene” il loro mestiere, ma non si sporcano mai le mani per metterlo in pratica? Ecco, Gesù oggi ci dice: non basta dire “Signore, Signore”… bisogna anche fare.

Perché la vera luce non si accende con le parole, ma con le azioni. La luce che fa brillare i nostri occhi – quella vera, quella che resta – viene da dentro. È la scintilla che Dio ha messo nella tua anima. Nessuno ne è privo. Nessuno. Ma a volte quella luce resta prigioniera. Intrappolata sotto le macerie del dolore, del peccato, delle ferite mai guarite. E allora non si vede. Non riesce a filtrare. Non perché non ci sia, ma perché il cuore è troppo stanco per lasciarla uscire.

Mi torna in mente un episodio di tanti anni fa. Una fotocopiatrice guasta, un foglio incastrato. Lo estraggo, vedo l’immagine stampata… ma basta sfiorarlo e puff, tutto sparisce. L’inchiostro non si era fissato. Non aveva aderito in profondità. Bastava un dito per portarselo via. Anche la fede, se resta solo in superficie, si cancella al primo colpo di vento. Se non penetra nel cuore, non lascia traccia. Diventa una stampa sbiadita, fragile, che non resiste.

E allora arrivo al cuore del Vangelo di oggi: La casa sulla roccia e la casa sulla sabbia.

Sulla sabbia è più facile costruire. Nessuna fatica, nessun impegno. Mattone su mattone e la casa sembra perfetta. Bella, magari. Ma fragile. Perché alla prima tempesta… crolla. E quante volte anche la nostra vita sembra solida, ma in realtà è appoggiata su sabbie mobili… “Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti…” (cfr v. 27). E quella casa crollò. Perché non aveva fondamenta. Perché era solo apparenza.

Ma se scegli di fermarti. Di scavare. Di fondare la tua vita sulla Parola, sull’Amore, sull’attenzione vera verso l’altro… allora sì, che puoi affrontare ogni tempesta.
“Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti… ma quella casa non cadde, perché era fondata sulla roccia.” (v. 25)

E se oggi ti senti debole, fragile, incerto… sappi che non sei solo. Se hai costruito sulla sabbia, non è troppo tardi per ricominciare. Per scavare a mani nude, se serve. Per lasciare che Dio metta le fondamenta. Lui lo farà. Lo fa sempre.

Perché senza Dio non siamo nulla. Ma con Lui… Con Lui troverai forza. Troverai pace. Troverai rifugio.

“Non temere, perché io sono con te;
non smarrirti, perché io sono il tuo Dio.
Ti rendo forte e anche ti vengo in aiuto
e ti sostengo con la destra vittoriosa.”
(Isaia 41,10)

E ancora, come un abbraccio che avvolge tutto:

“Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla…
Se dovessi camminare in una valle oscura,
non temerei alcun male, perché tu sei con me…”
(Salmo 22)

Prego perché il tuo oggi venga edificato sulla solida roccia e domani tu possa alzarti più originale che mai. Con tanta luce e verità negli occhi! #Santanotte #originalenonfotocopia #casasullaroccia #VangeloOggi #LaBuonaParola

Alessandro Ginotta

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