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La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.

La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,52-59)

In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.

Parola del Signore

Gesù si trova ancora nella Sinagoga di Cafarnao. Il passo di oggi è “il culmine” del discorso del “Pane di Vita”. In questi giorni abbiamo assistito ad un “crescendo”: Gesù è sempre più determinato ed assertivo. Il suo messaggio è molto chiaro: “Se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita” (v. 53). Mangiare la carne ed il sangue di Cristo è una condizione necessaria per ottenere la vita eterna. Come non vedere qui un riferimento all’Eucarestia?

Gesù si è sacrificato per noi accettando la morte sulla croce. Ma il suo sacrificio è vano se noi non lo riconosciamo: “Io sono il pane vivo, disceso dal cielo” (v. 51) questa affermazione presuppone la fede in Gesù, dobbiamo credere in Lui. E ancora: “Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me” (v. 57) qui Gesù ci chiede di riconoscere che Lui è il Figlio di Dio. Se crediamo in Lui saremo salvi. Ma attenzione: “se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita” (v. 53). Se non avremo fede in Lui, moriremo (o meglio, non avremo parte nella Vita Eterna).

Facciamo un piccolo passo indietro. Vi va? Alcuni versi prima del brano di oggi troviamo queste parole di Gesù: “In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita” (Gv 5, 24). Per avere la Vita Eterna, il Paradiso, dobbiamo ascoltare la Parola di Gesù e credere nel Padre (due condizioni).

Dice Gesù: “Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna” (Gv 5, 28-29). Questo è uno dei riferimenti più espliciti di tutte le Sacre Scritture. Il “manuale” per la Vita Eterna. La “chiave” del Paradiso: “quanti fecero il bene” risorgeranno per la vita. Ma queste parole contengono anche la “porta” dell’inferno: “quanti fecero il male per una risurrezione di condanna“.

La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.

La #Santanotte di oggi è piuttosto lunga… vi regalo due dipinti. Qui vediamo il Giudizio Universale di Beato Angelico. Sulla sinistra abbiamo i salvati, coloro che sono risorti per la vita, mentre sulla destra… chi è destinato alla condanna. Al centro, a dividere i due gruppi, le tombe vuote. Tempera su legno, 1431 circa, 105 × 210 cm., Museo Nazionale di San Marco (Firenze).

La condanna in realtà la scriviamo con le nostre mani. Commettendo il male ci allontaniamo da Dio. Siamo noi che ci condanniamo ad un’esistenza lontana da Lui, lontana da Gesù, lontana dal Padre. Questo è l’inferno. Ah! quale sorte in serbo per gli avari, per gli egoisti, per gli invidiosi, per coloro che non si pentiranno neppure nell’ultima ora. Vedere la gioia infinita di chi sarà risorto per la Vita Eterna e sarà per sempre illuminato dalla luce e dalla gioia del bene e non potervi prendere parte.

Questo è l’inferno. La separazione da Dio, senza rimedio, senza possibilità di scampo: “Tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi” (Lc 16, 26) dice Abramo al ricco epulone che in vita aveva rifiutato di aiutare il povero Lazzaro. “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma” (Lc 16,24). La risposta di Abramo non lascia adito a dubbi: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti” (Lc 16,25).

Mangiare la carne di Cristo vuole anche dire fare la Sua volontà, riconoscere Gesù nei poveri, negli ammalati, nei meno fortunati di noi…

Dunque, ricordiamoci di questo quando faremo le nostre scelte di vita. Lo Spirito Santo, amici, ci illumini tutti, cosicchè possiamo scegliere sempre il bene. Ascoltiamo la Parola di Gesù, crediamo in Colui che lo ha mandato, e cibiamoci del corpo e del sangue di Cristo: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno” (v. 54).

Attenzione però: non facciamo come i giudei che obbiettarono: “Come può costui darci la sua carne da mangiare?” (v. 52). Noi sappiamo come fare: l’Eucarestia è il più grande dono che ci ha lasciato Gesù. Partecipare all’Eucarestia ci permette di avvicinarci a Lui, di guarire le ferite del nostro spirito e di quadagnare la Vita Eterna! Non dimentichiamoci di andare alla Messa! Accettiamo sempre l’invito di Gesù, ci ritroveremo insieme a Lui nell’Ultimo Giorno e per sempre. Una Vita Eterna. Con Lui accanto al Padre, ripieni di Spirito Santo.

Questa notte, Gesù, ti affido tutti i miei amici e le persone che conosco.

#Santanotte amici miei! 🙂 🙂 🙂

Il dipinto di oggi è

Il secondo dipinto di oggi è “L’Ultima Cena” del pittore francese Pascal-Adolphe-Jean Dagnan-Bouveret, 1896, è un’opera enorme: misura 10×18 metri ed è stata esposta all’Esposizione Universale di Parigi del 1900. Guardandola ci si sente trasportati dentro alla scena…

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