
La donna, forza coraggiosa che cambia la storia
Non è un dettaglio che le donne siano lì, sotto la croce, mentre gli uomini fuggono. Non è un caso che siano loro le prime a correre al sepolcro e a vedere il Risorto. Non è un caso che Maria, con il suo “sì”, abbia aperto all’umanità la porta di Dio. Donne straordinarie, capaci di sfidare paure, leggi ingiuste e destini segnati. Donne che hanno cambiato la storia.
Scopri di più nel mio (in)solito commento a:
“C’erano con lui i Dodici e alcune donne che li servivano con i loro beni” (Luca 8,1-3)
Immagina di essere a Betulia, assediata dall’esercito assiro. Una donna, Giuditta, avanza con passo sicuro. Tutti tremano, ma lei no: si introduce nel campo nemico, conquista la fiducia del generale Oloferne e, con un gesto fulmineo, gli taglia la testa. Non solo lui cade: con lui crolla l’intero esercito. E tu resti senza fiato davanti a tanta audacia (Giuditta 10,1-13,16).
Ora vieni a Susa, nel palazzo regale: c’è Ester, fragile ma decisa. Il re Assuero la guarda, lei osa parlare, osa rischiare la vita. E salva il suo popolo da uno sterminio certo (Ester 3-9). È una ragazza come tante, ma la sua voce diventa scudo e salvezza.
E che dire di Raab, la locandiera di Gerico? Potresti incontrarla dietro il bancone della sua casa sulla cinta muraria. Sembra una donna qualunque, e invece compie un gesto che cambia tutto: nasconde due spie di Giosuè, permettendo al popolo di Israele di conquistare la città. E da quella donna coraggiosa nascerà la dinastia di Davide.
Non sono eroine di un mito: sono donne in carne e ossa. Susanna, Ruth, Agar, Tamar, Anna… ciascuna con una storia che pulsa di vita, dolore, coraggio.
Eppure, non dimenticare il contesto: una società che relegava la donna ai margini. Una donna non poteva parlare in pubblico, non poteva toccare un uomo che non fosse della sua famiglia, durante il ciclo era considerata impura (Levitico 15,19-23). Un mondo stretto, soffocante.
Ed ecco Gesù. Lo vedi? Cammina per le strade polverose di Galilea e ogni suo gesto rompe catene. È vino nuovo che scardina gli otri vecchi (Luca 5,38). Si ferma a parlare con una Samaritana – e gli apostoli restano muti, scandalizzati (Giovanni 4,27). Ma Lui no: guarda, parla, ascolta. Ridona dignità. Restituisce voce a chi era condannata al silenzio.
Non è un dettaglio che le donne siano lì, sotto la croce, mentre gli uomini fuggono. Non è un caso che siano loro le prime a correre al sepolcro e a vedere il Risorto. Non è un caso che Maria, con il suo “sì”, abbia aperto all’umanità la porta di Dio.
Il Vangelo ci racconta di donne che non hanno paura di amare fino in fondo: Marta e Maria, la peccatrice perdonata, l’adultera salvata, la vedova del Tempio, la siro-fenicia che non si arrende. Ciascuna di loro è una scintilla di rivoluzione, una carezza di cielo, un grido di libertà.
E allora capisci: Gesù ha scelto cuori pronti. Ha scelto otri nuovi. E spesso, le donne lo sono più degli uomini, meno intrappolate dall’orgoglio, più libere di affidarsi.
Perché agli occhi di Gesù le donne sono speciali. Sanno amare con quella profondità che tocca il cuore stesso di Dio. E in fondo, l’amore non è forse l’unica forza capace di cambiare davvero il mondo #Santanotte
Alessandro Ginotta

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