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Meditazioni e preghiere
Giudicare o amarsi?

Giudicare o amarsi?

Ti sostituiresti mai a Dio? Se isoliamo dal contesto questa domanda io credo che chiunque la legga risponderebbe un secco no. Eppure… c’è chi lo fa ogni giorno!

Il mio (in)solito commento a:
Togli prima la trave dal tuo occhio (Matteo 7,1-5)

Eh sì… Chi giudica si mette al posto di Dio… e rischia grosso.

Hai mai notato quanto sia facile giudicare gli altri? Basta un attimo, uno sguardo, una parola di troppo. Eppure… c’è qualcosa di profondamente sbagliato in tutto questo. Perché, quando giudico, sto facendo qualcosa di pericolosissimo: mi sto mettendo al posto di Dio.

Sì, proprio così. Sto prendendo un posto che non mi spetta. E sbaglio posto. Perché Dio non è lì per giudicare, ma per amare. Sempre. E chi ama davvero, non punta il dito, ma tende la mano.

C’è una “malattia” sottile che si insinua nel cuore: si chiama peccato. E tra i suoi sintomi peggiori c’è il mimetismo. Il peccato, prima ancora di nascondersi agli altri, si nasconde ai nostri stessi occhi. Si maschera da “normalità”, da “buon senso”. E così, mentre pensiamo di essere nel giusto, magari siamo proprio noi ad avere la trave nell’occhio… e non ce ne accorgiamo nemmeno.

Ma sai cos’è peggio? Che spesso giudichiamo per sentirci un po’ meglio. Un modo – inconsapevole, magari – per alleggerire il peso che ci portiamo dentro. È come se, condannando gli altri, provassimo a lavare via le nostre colpe. Una specie di transfert dell’anima. Ma non funziona. Non ci guarisce. Anzi… ci ferisce ancora di più. Perché giudicare non salva nessuno. L’amore, invece, sì.

Gesù non si ferma di fronte ai nostri errori. Non si lascia spaventare dalle nostre ferite. Non guarda il nostro passato per condannarci, ma per guarirci. E mentre noi siamo lì a puntare il dito, Lui tende la mano. Mentre noi rimuginiamo sui peccati degli altri, Lui va oltre. Oltre le colpe, oltre i pregiudizi, oltre le apparenze. Il Suo stile è avvicinarsi. Sempre.

Ecco il segreto. L’amore è l’unico antidoto al giudizio. È l’unica forza capace di perdonare davvero. L’unica capace di guardare l’altro e dire: “Tu vali più dei tuoi errori. Tu sei amato. Sempre”. Allora smettiamola di giudicare. E iniziamo ad amare. Come fa Lui.

Perché anche noi, come il buon ladrone, possiamo cambiare strada. Possiamo cadere… e rialzarci. Possiamo lasciarci toccare da quell’amore che non chiede nulla, ma che salva tutto #Santanotte

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “La Crocifissione”, di Guido Reni, 1638, olio su tela, pala d’altare Chiesa di San Lorenzo in Lucina, Roma

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