Dio è un inguaribile sognatore
Dio è un inguaribile sognatore. Lo è davvero. Vede vita anche dove tutto sembra secco e spento. Vede futuro dove noi vediamo soltanto rovine. E ha una fiducia sconfinata nella forza di quel seme che ha piantato, con amore, nel cuore di ciascuno di noi. Anche nel tuo
Il mio (in)solito commento a:
“Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro?” (Matteo 9,14-17)
Anche tu, sì proprio tu, non smettere mai di sognare. Non spegnere quella scintilla profetica che porti dentro, quella che ti spinge a immaginare un mondo più bello, più giusto, più vero. Tienila viva. Custodiscila come si fa con un piccolo fuoco nella notte. Non permettere che la paura di fallire ti blocchi. Non rifugiarti nella comfort zone solo perché hai timore di non essere all’altezza o perché qualcuno ti ha fatto credere che non ce la farai.
Quella zona sicura, che sicura non è, rischia di soffocare la tua luce. Invece, se coltivi quel sogno e ci credi davvero, un giorno potresti scoprire che non solo ha cambiato la tua vita… ma anche quella di chi ti è accanto.
Perché Dio, il grande sognatore, continua a credere in te. Non si stanca mai. Anche quando tutto sembra andare storto, Lui non perde la speranza. È convinto che quel seme, anche se finito tra le spine, prima o poi germoglierà. Gesù ha una fiducia illimitata nell’umanità. Vuole trasformare il terreno più arido in un giardino fiorito.
Noi, invece?
Quante volte smettiamo di credere in quel seme? Quante volte diventiamo noi stessi gli spegnitori di sogni altrui? A volte, senza accorgercene, proviamo a spegnere l’entusiasmo di chi coltiva ancora dei teneri germogli nel cuore. Ma attento: il nemico si nutre proprio di questo. Come scrive San Francesco di Sales, “Il maligno gode nella tristezza e nella malinconia… e vorrebbe che tutti fossero come lui!” (Filotea, cap. XII). Sì, la tristezza è una sua trappola: rende allegri i peccatori nei loro errori e fa piombare i giusti nella malinconia, scoraggiandoli nelle loro opere buone.
Ma Dio vuole altro per te.
“Misericordia io voglio e non sacrificio” (Matteo 9,13).
Il Vangelo è un inno alla gioia. Lo dice l’angelo a Maria: “Rallegrati” (Luca 1,28). Lo vive Giovanni che esulta nel grembo di sua madre (Luca 1,41). Lo canta Maria: “Il mio spirito esulta” (Luca 1,47). E Gesù? Esulta di gioia nello Spirito Santo! (Luca 10,21). La sua è una gioia piena, traboccante, contagiosa: “Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena” (Giovanni 15,11).
Nel Vangelo di oggi, i discepoli di Giovanni domandano: “Ma perché noi digiuniamo e i tuoi discepoli no?”. E Gesù risponde con dolce fermezza: “Finché lo sposo è con loro, non c’è motivo di tristezza!”.
Lo sposo è con te. È nel tuo cuore. E dove c’è Lui… c’è gioia.
Papa Francesco ce lo ricorda nella Evangelii Gaudium: “La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù”. E tu lo hai incontrato, vero? Allora mostrala, questa gioia. Fallo vedere che sei felice, non perché tutto va bene, ma perché Lui è con te. E la tua allegria può accendere il cuore di chi ti sta vicino.
Il Vangelo, poi, è come vino nuovo. Ribolle. Fermenta. Porta movimento, novità, vita. I vecchi schemi, i riti freddi, la rigidità di chi vive di regole e sacrifici, non possono contenerlo. Servono otri nuovi. E tu sei uno di quegli otri nuovi. Il tuo cuore è stato fatto per contenere la Parola viva di Gesù, che profuma d’amore e rinnova ogni cosa.
Ma attenzione… ancora oggi c’è chi prova a tappare quella fermentazione. I “nuovi farisei”, quelli che si aggrappano a tradizioni vuote, si spaventano davanti alla forza dell’Amore. Non lo capiscono e, per questo, lo attaccano. Ma anche loro, sì, anche loro sono da amare. Dietro la corazza della rigidità si nasconde spesso una profonda fragilità. E allora, non arrabbiarti. Non combatterli col fuoco, ma con la luce. Ripeti con Gesù: “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno” (Luca 23,34).
Il tuo compito è custodire il vino nuovo che Gesù ti ha donato. Fallo respirare. Fallo traboccare. Spargi ovunque il seme della speranza. Alimenta ogni giorno quella fiamma che arde nel tuo cuore. E, se puoi, soffia dolcemente anche su quella degli altri.
Non smettere mai di crederci.
#Santanotte
E… sogna forte.
Alessandro Ginotta
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