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Come spiegare la Santissima Trinità

Ti spiego il mistero della Santissima Trinità

Oggi ti presento un modo decisamente inconsueto di vedere Dio. Una analogia che ci aiuterà a capire meglio uno dei misteri più impenetrabili della fede cristiana: La Santissima Trinità. Vuoi provare a fare qualche passo in più insieme a me e avvicinarti a Dio? Allora leggi il mio

in (solito) commento a:
Battezzate tutti i popoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo (Mt 28,16-20)

Ormai qualche anno fa, nel mio primo libro, provai a spiegare la Santissima Trinità, senza coinvolgere l’intelletto, ma soltanto il cuore. Il titolo di quel capitolo era: “La Santissima Trinità, il Mistero svelato in un abbraccio“. Ne richiamerò qui due capoversi per poi arricchire quella pagina con alcune riflessioni originali:

Padre, Figlio e Spirito Santo, tre Persone distinte, una cosa sola. Sembra un concetto distante, eppure ce l’abbiamo vicino ogni giorno. Tutte le volte che ci facciamo il segno della Croce, in realtà preghiamo la Santissima Trinità! Qualche volta lo facciamo in modo un po’ distratto, affrettato, ma… prova a farlo ora con il cuore:

Porta la tua mano destra alla fronte, lentamente – lentamente! mi raccomando, fallo con il cuore, cercando di sentire ogni passaggio! – mentre lo fai prova ad immaginare la grandezza del Padre, immensa, imperscrutabile, e l’altrettanto immenso amore con cui Egli ci ama: Nel nome del Padre. Senti quanto ti ama? Ti senti vicino all’Amore del Padre? Ecco, adesso la tua mano si sposta in basso, al Figlio: “Il Verbo si fece carne” (Giovanni 1,14). Nel nome del Figlio. È venuto quaggiù, sulla terra, si è fatto come noi… per farci come Lui. Dio, che ci ama tantissimo, “ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo” (1 Giovanni 4,14). Poi la tua mano si sposta sulle spalle, prima a sinistra, poi a destra. Per favore, fa’ un gesto ampio e lento… ampio come un abbraccio: E… dello Spirito Santo! Senti l’amore? L’abbraccio del Padre? Il Segno della Croce è simbolo dell’amore di Dio che ci abbraccia!

A questo abbraccio, che è amore, partecipano tutte e tre le Persone della Santissima Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo. Ecco il mistero: Tre in Uno. Una delle più antiche testimonianze scritte sulla Santissima Trinità risale al 400 d.C. si tratta di un pensiero scritto da Sant’Agostino che, commentando il passo della Genesi in cui si narra l’incontro di Abramo con i tre angeli osservò: “Abramo tres vidit et unum adoravit” (Abramo vide tre e adorò uno). È singolare rileggere il passo: «Poi il Signore apparve a lui (Abramo) alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all’ingresso della tenda nell’ora più calda del giorno. Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall’ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, dicendo: “Mio Signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passar oltre senza fermarti dal tuo servo”» ( Genesi 18,1-3) noterai anche tu il passaggio ripetuto dal singolare al plurale: “Poi il Signore apparve”“vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui”“Mio Signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi”

Il Catechismo della Chiesa Cattolica prova a fare ordine tra le tre persone: “La Trinità è Una. Noi non confessiamo tre dèi, ma un Dio solo in tre Persone: «la Trinità consostanziale». Le Persone divine non si dividono l’unica divinità, ma ciascuna di esse è Dio tutto intero: « Il Padre è tutto ciò che è il Figlio, il Figlio tutto ciò che è il Padre, lo Spirito Santo tutto ciò che è il Padre e il Figlio, cioè un unico Dio quanto alla natura».  «Ognuna delle tre Persone è quella realtà, cioè la sostanza, l’essenza o la natura divina»” (n. 253). 

Dunque ognuno è contemporaneamente tutto Dio e Persona distinta. Lo so, è difficile da spiegare: una parte che contiene tutto. Abbiamo già incontrato questo concetto qualche giorno fa, quando ti raccontai la mia teoria sulla Creazione.

Il mistero della Trinità è qualcosa che la mente umana non può comprendere pienamente. È un concetto che va oltre la ragione e richiede fede. La Chiesa insegna che questa verità è stata rivelata da Dio stesso e può essere accolta solo attraverso la fede. Se vuoi però posso provare a fare insieme a te un passetto in più: prova a pensare all’acqua. Come tu sai l’acqua può esistere in tre stati: solido (il ghiaccio), liquido (l’acqua appunto) e gassoso (il vapore). Indipendentemente dallo stato in cui si trova, una molecola d’acqua è sempre una molecola d’acqua e può passare in modo reversibile infinite volte da uno stato all’altro. L’acqua è acqua come Dio è Dio. Una cosa sola. Un Dio solo.

Puoi pensare all’acqua liquida come a Dio Padre, che è considerato la fonte primaria e creatrice di tutto; puoi pensare all’acqua solida come a Dio Figlio, Gesù Cristo, che ha assunto una forma tangibile e fisica attraverso l’incarnazione; puoi pensare all’acqua sotto forma di vapore come a Dio Spirito Santo, che è percepito come la presenza di Dio che opera nel mondo e nei cuori dei credenti.

L’analogia è utile per intravvedere qualcosa in più del mistero, ma non lo spiega completamente, perché Dio è più “trinitario” dell’acqua, infatti l’acqua non può essere simultaneamente liquida, solida e gassosa nello stesso momento e nello stesso luogo. Invece il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo esistono contemporaneamente e eternamente, nello stesso luogo e nello stesso tempo. Ricorda anche che Dio non è un unico Dio che si manifesta sotto forme diverse, ma è l’unione di tutte e tre le Persone che coesistono contemporaneamente come unità e diversità. Vedi quanto è grande il mistero? Davvero insondabile con la mente umana. Spero però di averti dato un argomento per guardare un po’ oltre il limite e intuire meglio la natura di Dio.

D’altra parte, San Giovanni evangelista scrive: “A colui che ha sete darò gratuitamente acqua della fonte della vita” (Apocalisse 21,6). E ancora: “Chi ha sete venga a me e beva” (Giovanni 7,37). Ed anche: “L’acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna” (Giovanni 4,14). Lasciamo che a dissetarci sia Lui, sorgente d’acqua viva. A proposito: come sta la tua sete di infinito? #Santanotte

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “La Santissima Trinità”, di Andrés López, 1780, olio su tela, 175×107 cm, Collezione Andrés Blaisten, Messico

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