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Che cosa fa Dio?

Che cosa fa Dio?

Sai cosa fa Dio? Ci “pesca”. Sì, proprio così. Tra milioni di persone comuni, piene di difetti e fragilità, Lui si ferma su di noi. Ci guarda, ci sceglie, e ci assegna una missione. Non importa quanto ci sentiamo inadatti o imperfetti: Dio prende ciò che siamo, ci trasforma e ci invita a realizzare qualcosa di straordinario

Il mio in(solito) commento a:
Oggi si è compiuta questa Scrittura (Luca 1,1-4; 4,14-21)

Oggi, nel Vangelo, Gesù legge un brano di Isaia e dice: “Oggi si è compiuta questa Scrittura.” Hai capito? È come se avesse detto: “Eccomi, sono io. Quello che i profeti hanno annunciato per secoli, ora è realtà!”

Isaia… un uomo capace di vedere oltre il tempo, con gli occhi dell’anima. Ottocento anni prima della nascita di Cristo, già raccontava il Suo arrivo: “La vergine concepirà e partorirà un figlio, che sarà chiamato Emmanuele.” E poi ancora: “La voce di uno che grida: Preparate nel deserto la via del Signore!”

Ma il culmine? Le sue parole sulla Passione. Ti sembra possibile che un uomo abbia descritto così nitidamente quello che sarebbe accaduto secoli dopo? “Era disprezzato e abbandonato dagli uomini, trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità.” Queste parole non fanno solo venire i brividi. Ti entrano dentro. Ti fanno capire che niente di quello che Gesù ha vissuto è stato per caso.

Ecco il miracolo della Parola di Dio. Non è un semplice libro. È viva, pulsante. Ti parla, ti scuote. Ogni volta che la leggi, sembra nuova, pronta a offrirti risposte ai tuoi dubbi, luce per il tuo cammino.

Sai chi è un profeta? Non è un mago o un indovino. È uno strumento di Dio. Un uomo o una donna comune, scelti per parlare in Suo nome. E qui viene la parte sorprendente: anche tu, sì, proprio tu, sei chiamato a essere profeta.

Non serve essere perfetti. Isaia stesso si sentiva indegno: “Ohimè! Sono un uomo dalle labbra impure!” Ma Dio lo purifica, lo prepara. E così fa con noi. Ci prende, ci aggiusta, ci dona quello che ci manca per essere all’altezza della missione.

Gesù ci chiede di portare la Sua Parola al mondo. Ma come farlo? Non servono gesti eclatanti. Basta vivere il Vangelo, trasformare ogni nostra azione in una testimonianza d’amore. Diventare quella “pagina vivente” che gli altri possano leggere.

Guarda cosa fa Dio: non getta via la canna incrinata, ma la ripara. Non spegne lo stoppino fumante, ma lo alimenta. Ogni volta che cadiamo, ci rialza. Ogni volta che la nostra luce si affievolisce, soffia su di noi lo Spirito Santo. È il Dio che non si stanca di cercarci, anche quando ci perdiamo.

E sai una cosa? Non importa quanto ti senti piccolo o lontano. Dio ti ama così come sei. E ti chiama a fare la differenza. Allora, amico mio, alza lo sguardo: sei pronto a rispondere? #Santanotte

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “Cristo di San Giovanni della Croce” di Salvador Dalì, 1951, olio su tela, 205×116 cm, Kelvingrove Art Gallery and Museum di Glasgow

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