
Basta un istante. Uno solo
Un battito di ciglia… e se lasci aperta anche solo una fessura del cuore, Dio entra. E da quel momento, nulla sarà più come prima. Tutto cambia. Ma soprattutto: tutto diventa più vero.
Il mio in(solito) commento a:
«Chi accoglie colui che manderò, accoglie me» (Giovanni 13,16-20)
Hai mai provato quella sensazione? Quella certezza improvvisa che Dio c’è, è lì accanto a te, anche se fino a un attimo prima non te ne accorgevi? Ecco, quando lo lasci entrare… succede qualcosa di grande.
Succede che la vita si riempie.
Succede che tutto ciò che prima sembrava importante, all’improvviso, non lo è più. Perché Dio è l’unico capace di dare un senso alle nostre giornate, di riempire quel vuoto che – diciamolo – nessun altro riesce davvero a colmare.
Quando lo incontri per davvero, qualcosa dentro di te si accende. Come un meccanismo che smette di girare a vuoto e finalmente si mette in moto. È la gioia del Vangelo. È la luce che ti entra dentro e ti trasforma. Sempre.
Hai presente Paolo, sulla via di Damasco? Lui era pronto a distruggere tutto, e invece si è ritrovato a ricostruire. O Zaccheo, che si arrampica su un albero solo per vedere Gesù… e poi lo porta a casa.
O la samaritana al pozzo, che pensava di nascondersi e invece viene vista nel profondo. O ancora Disma, il ladrone sulla croce… che con una sola frase si è sentito dire: “Oggi sarai con me in Paradiso”. Basta un istante. Uno solo. E la vita si capovolge, per tornare finalmente dritta.
La conversione è questo: una festa. Un momento in cui Dio ti ritrova. E tu ritrovi te stesso. Due cuori che si incontrano. Due sete che si dissetano. Due gioie che si fondono in un’unica luce: quella del Risorto. La tua risurrezione comincia lì, quando lasci che Gesù ti guardi. Non è la risurrezione della carne, ma quella del cuore. È la tua rinascita. È il tuo ritorno alla luce dopo le tenebre.
E non importa quanto possa essere lunga o buia la tua storia. Non importa quanti pesi ti porti addosso.
Gesù non è venuto a chiamare i perfetti. È venuto per me. Per te. Per chi si sente smarrito, fragile, rotto.
«Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua» (Luca 19,5). Ecco. Questo è quello che Gesù ti dice ogni giorno. Lui non aspetta che tu diventi migliore. Lui viene a cercarti proprio lì, dove sei adesso. E ti guarisce stando con te. Non ti chiede l’elenco dei tuoi peccati, non ti interroga, non ti giudica.
Vuole solo amarti. Vuole solo che tu gli apra la porta. E da lì in poi… sarà tutto nuovo.
«Chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato» (Gv 13,20). Vedi? Il cuore di tutto è lì: accogliere. Non si tratta di fare chissà quali sacrifici. Gesù non ci chiede eroismi impossibili. Ci chiede solo questo: lasciarlo entrare.
Si fa Pane per raggiungerti nel profondo. Desidera abitarti. Desidera incontrarti là dove nessuno arriva. Il suo sogno è uno solo: toccarti il cuore e trasformarti con il suo amore.
E allora, quando dici “sì”, quando lo accogli, succede una cosa bellissima: lo Spirito Santo ti abita. Il tuo cuore si spalanca. E tutto cambia.
Gesù ti chiede di diventare come Maria: uno scrigno che custodisce la sua Parola. Un piccolo tabernacolo vivente. E allora sì, sarà davvero la tua annunciazione. Perché tu, con la tua vita, potrai diventare Vangelo che cammina, una pagina vivente di Vangelo #Santanotte
Alessandro Ginotta

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