
Com’è il Paradiso?
Com’è il Paradiso? Ci hanno abituati a immaginarlo tra soffici nuvole e angioletti con le ali e l’aureola. Ma… sarà davvero così? O forse è qualcosa di molto più grande, più profondo, più sorprendente?
Ascolta bene, perché questo è il mio in(solito) commento a:
«Io sono la via, la verità e la vita» (Giovanni 14,1-6)
Santa Faustina Kowalska scrive una pagina che mi ha sempre toccato il cuore: “Oggi, in spirito, sono stata in Paradiso… e ho potuto ammirare l’inconcepibile bellezza e felicità che ci attende dopo la morte”. Sì, hai letto bene: inconcepibile. Una gioia che ci supera, una pace che ci travolge. Racconta di come ogni creatura renda gloria a Dio e di come questa gloria ritorni al Creatore in un movimento eterno di amore, come un respiro che va e viene. In quel Paradiso tutto è immerso in Dio, tutto è Dio.
Sai a cosa mi fa pensare questo? Alla vite e ai tralci. Gesù è la vite, noi i tralci. Una stessa pianta, una cosa sola. E da quella radice unica – Dio – scorre linfa d’amore che arriva fino a noi. Quella linfa ci nutre, ci sostiene, ci tiene vivi. E non è un’idea mia: lo dice proprio Lui, Gesù. “Perché tutti siano una cosa sola. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola” (Gv 17,20-21). È commovente, vero? L’amore che nasce da Dio, attraversa Cristo e arriva a te. Sì, proprio a te che stai leggendo. Sei parte di questo flusso di amore. E lo sei da sempre.
Ti racconto un’altra cosa. Nei miei libri e in qualche articolo apparso su un settimanale molto conosciuto, ho provato a spiegarti la mia idea di Creazione: che cos’era prima del Big Bang? Dio. Solo Dio. Una sfera immensa di amore. E cosa fa l’amore, se è vero amore? Non resta chiuso. Esplode.
Ecco il Big Bang: l’Amore che trabocca, che si fa materia, che diventa stelle, pianeti, vita… che diventa te.
Sì, tu sei una scintilla di quell’Amore. Tu sei nato da Dio. Sei frutto di quella prima esplosione d’amore. E, per quanto la scienza possa spiegare la dinamica, è la fede che svela il senso.
Non sono il solo a crederlo. Papa Francesco lo ha detto nel 2015, parlando alle famiglie a Philadelphia. E ancora prima di lui, Plotino – un filosofo antico – diceva che dentro di noi vive una scintilla divina che anela a ricongiungersi con il fuoco da cui è nata.
Quella scintilla è l’anima. Anche quando sbagliamo, anche quando cadiamo, anche quando ci sentiamo persi… lei è lì. È viva. Ti tiene sveglio di notte, ti fa cercare senso, ti spinge verso il bene. Perché l’anima sa da dove viene. E sa anche dove vuole tornare.
Come sarà il Paradiso? Provo a dirtelo così: sarà Dio. Sì, il Paradiso sarà essere in Dio. Il Paradiso sarà tornare a essere una cosa sola con Lui. Sarà ritrovare quella fiammella che ci abita e lasciarla finalmente brillare senza più ostacoli, né paure. Saremo come scintille che tornano al fuoco. Come gocce che rientrano nell’oceano.
E allora capisco le parole di Sant’Agostino: “Non avremo altro desiderio se non restare lì in eterno”. E quelle di Sant’Anselmo: “Il desiderio di uno sarà il desiderio di tutti. E il desiderio di tutti sarà il desiderio di Dio”.
È qui, in questo desiderio condiviso, che nasce il Paradiso. Un’unione perfetta, una comunione d’amore, una luce che non smette mai di brillare. Ecco come lo racconta Giovanni nell’Apocalisse: “Non vi sarà più notte, né bisogno di lampada o di sole, perché il Signore Dio li illuminerà e regneranno nei secoli dei secoli” (Ap 22,5)
Allora, adesso lo sai. Il Paradiso non è un luogo. È un abbraccio. Un ritorno. Un’Amore che ti ha sempre aspettato #Santanotte
Alessandro Ginotta

dimensioni 35 x 25 cm, Chiesa del Gesù, Roma
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