“L’amor che move il sole e l’altre stelle”. Sì, proprio lui. L’amore. L’ultimo verso della Divina Commedia è un inno alla potenza di ciò che non si vede ma muove ogni cosa. Dante l’aveva capito: tutto, ma proprio tutto, nasce e si regge sull’amore.
E adesso vieni con me, perché voglio raccontarti una storia d’amore. Un po’ (in)solita, un po’ eterna.“Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno” (Giovanni 8,51-59).
Questa frase di Gesù è una chiave. Apre una porta su qualcosa di immenso. Vedi, tu ed io siamo qui — ora, in questo preciso istante — per un atto d’amore. Siamo stati pensati per amore. Creati per amore. Salvati per amore. È da lì che tutto comincia.
“In principio era il Verbo…”. E quel Verbo era Dio, era amore in azione. Un amore così potente da creare l’invisibile e il visibile. Senza di Lui, nulla sarebbe stato fatto. Niente galassie, niente respiro, niente di te, di me. Io trovo affascinante, quasi commovente, pensare che tutto ciò che conosciamo — dagli atomi alle emozioni — esista perché Dio ha amato. E ama ancora.
Sai qual è la vera esplosione che ha dato il via all’universo? Non fu solo un big bang. Fu un big love.
Un amore talmente intenso che ha rotto gli argini dell’eternità e si è riversato nel tempo. Prova a immaginare: Dio, una sfera infinita che pulsa nel nulla, una vibrazione d’amore pronta a traboccare. Poi, all’improvviso, l’amore si dilata, esplode… e nasce tutto: lo spazio, il tempo, la luce, i pianeti, le anime. Noi. Siamo scintille. Scintille scaturite da quel fuoco originario. Materia fatta d’amore.
Ma Dio non si è fermato lì. No, l’Amore non si arresta. L’Amore si dona ancora. E così, un giorno, ha fatto il gesto più folle, più totale, più divino: si è fatto uomo. “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito…”. Gesù è l’Amore uscito da Dio. Ed è, allo stesso tempo, Dio stesso. Capisci? L’Amore che genera, diventa presenza. Cammina con noi.
E oggi, mentre sei qui a leggere, questo stesso Amore continua a cercarti, bussare, scaldarti il cuore.
Perché l’amore di Dio non è qualcosa che si misura: è una sovrabbondanza. Un traboccare che ci riempie, ci consola, ci rigenera. E basta una piccola risposta, un gesto, un respiro d’anima… perché quella scintilla divina che portiamo dentro si ravvivi.
Sì, perché dentro di te c’è una scintilla. Un frammento di eternità. Un alito di Spirito Santo. Un fuoco acceso nel Battesimo, custodito nel cuore, alimentato da ogni gesto di bene.
E non è un simbolo, è una realtà: la candela accesa al cero pasquale nel giorno del tuo Battesimo è una fiaccola viva, un pezzetto di Cielo messo nelle tue mani. Una luce per orientarti, una fiamma per riscaldarti e… per riscaldare anche chi cammina accanto a te.
Ogni volta che ricevi un Sacramento, ogni volta che ti confessi, che ami, che perdoni, quel fuoco torna ad ardere. Dio ti offre mille occasioni per ravvivare la tua luce. E tu? Vuoi custodirla, proteggerla? Vuoi lasciarla brillare?
Allora fallo. Fallo oggi! Accendi il tuo desiderio d’infinito. Cercalo. Anche quando sembra nascosto tra le pieghe del quotidiano. Perché — e non dimenticarlo mai — tu sei polvere di stelle. Tu sei amore vivo, scolpito dal dito di Dio. E se l’universo si muove ancora oggi… è perché tu sei qui. E ami. #Santanotte
Alessandro Ginotta
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