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Accendi la Luce che hai dentro!

Accendi la Luce che hai dentro!

Oggi incontriamo Gesù, il più sorprendente degli “elettricisti dell’anima”. Sì, proprio Lui: l’unico in grado di riaccendere quella luce che a volte ci sembra spenta.

Il mio in(solito) commento a:
La lampada viene per essere messa sul candelabro (Mc 4,21-25)

Hai mai avuto la sensazione che la tua vita sia come una stanza buia, priva di direzione e significato? Io sì, un tempo. Capita quando l’ago della nostra bussola interiore sembra impazzito, tremolante, senza una meta chiara. Ci sentiamo smarriti, stanchi, privi di sapore. Spenti.

Poi ho capito che dentro ciascuno di noi brilla una scintilla divina. C’è, anche se a volte è nascosta dietro una cortina di fumo fatta di sofferenza, errori e delusioni. Per alcuni quella luce splende forte, come un faro che illumina il cammino proprio e altrui: penso ai santi, ma anche a persone comuni con una fede incrollabile. Per altri, invece, è un piccolo bagliore appena visibile. Ma c’è sempre.

Mi torna in mente un’estate di tanti anni fa, in montagna, quando un temporale fece saltare la corrente. Tutto divenne buio. Trovammo qualche fiammifero e una vecchissima candela chiusa in una sorta di ampolla di vetro. La luce tremolante bastava appena a rischiarare la stanza. Ma quando la fiamma toccava le pareti di vetro, quest’ultimo si anneriva e tutto intorno tornava buio.

Ecco cosa succede alla nostra anima: i peccati, come quella patina di fumo, offuscano la luce che dovrebbe illuminare il nostro cammino. Ma non è tutto perduto. Gesù è pronto a pulire quel vetro, a far brillare di nuovo il nostro cuore.

La cosa bella è che questa luce non è solo per noi. È fatta per essere condivisa. È un fuoco che può accendere altre scintille. Possiamo illuminare chi ci sta accanto, chi magari ha perso la strada o ha lasciato spegnere la propria luce.

Gesù ci affida un compito straordinario: brillare del suo amore e rischiarare le tenebre del mondo. Lascia che la tua anima diventi un faro, un esempio per chi ti circonda.

E mentre rifletti su tutto questo, ti lascio con la potente preghiera di San Paolo:

“Chiedo a Dio di illuminare gli occhi della vostra mente e di farvi comprendere a quale traguardo di speranza egli vi chiama, quale grandiosa ricchezza di gloria egli ha preparato per quelli che sono suoi, e l’immensa potenza con la quale ha agito per noi che crediamo in lui” (Efesini 1,18-20).

Non dimenticarti mai: la luce che hai dentro può fare la differenza. Custodiscila. E falla brillare.
#Santanotte

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “La luce del mondo”, di William Holman Hunt, 1904, St Paul’s Cathedral, London

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