• La Buona Parola - il blog di Alessandro Ginotta
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Sai quanto vali davvero?

Sai quanto vali davvero?

Hai mai pensato a quanto vali davvero? Non parlo del valore che ti attribuisce la società, né di quello che ti restituisce uno stipendio o un applauso. Parlo del valore che hai agli occhi di Dio. Un valore incalcolabile. Inestimabile. Perché per Lui tu vali più dell’oro, più del mondo intero.

Il mio in(solito) commento a:
“A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto” (Luca 12,39-48)

Immagina Gesù che lascia la serenità del cielo per venire quaggiù, in mezzo a noi, tra la polvere e la fame, tra gli ultimi. Lo vedi? Cammina scalzo tra la folla, si china sui malati, abbraccia i lebbrosi, consola i disperati. Viene insultato, flagellato, tradito, condannato… eppure non si tira indietro. Non dice mai: “Nemmeno per tutto l’oro del mondo!”. Perché tu – sì, proprio tu – vali infinitamente di più.

E allora, dimmi: come possiamo restare fermi? Come possiamo tenerci stretti i talenti che Lui ci ha affidato, lasciandoli marcire sotto terra come semi mai piantati? Non possiamo!
Ogni dono che portiamo dentro – una parola buona, un gesto gentile, una capacità unica – è un frammento di Dio seminato nel mondo. E se non lo mettiamo a frutto, se lo nascondiamo per paura o per pigrizia, quel seme non germoglierà mai. E il mondo, senza di te, sarà un po’ più povero.

Non ti è stato dato un talento per tenerlo chiuso nel cassetto. Ti è stato affidato per farlo fiorire. Perché i tuoi doni non sono solo per te: appartengono anche a chi ti sta accanto. Servono a costruire un mondo più giusto, più umano, più simile al sogno di Dio.

Gesù ci affida tanto, perché crede in noi. È questa la parte più sorprendente: Dio si fida di te. Anche quando tu dubiti di te stesso. Anche quando ti senti piccolo, inadeguato, incapace. Lui ti guarda e dice: “Tu puoi”. E aspetta solo che tu gli creda.

Ogni volta che scegli di amare invece di giudicare, che tendi una mano invece di voltarti dall’altra parte, che condividi un po’ di te con chi ha meno, stai restituendo a Dio il dono che ti ha fatto. Lo stai facendo vivere.

Perché “a chi fu dato molto, molto sarà chiesto”. Non come un avvertimento, ma come un invito: quello a non accontentarti. A non sprecare la vita. A non smettere mai di fare del bene, anche quando nessuno ti guarda.

Se stai leggendo queste parole, è perché dentro di te brilla un talento. Forse piccolo, forse grande, ma unico. E Dio ti sta chiamando a farlo splendere.

Allora, non restare fermo. Scava, tira fuori quel dono e usalo per accendere la speranza attorno a te. Perché il mondo ha bisogno di ciò che solo tu puoi dare.

Perché sì, vale davvero la pena vivere per Dio. E con Dio.
#Santanotte

P.S. Se vuoi scoprire quanto vale davvero un talento, dai un’occhiata qui https://www.labuonaparola.it/quanto-vale-un-talento/

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “Cristo piange su Gerusalemme”, di Ary Scheffer, 1851, Walters Art Museum, Baltimore, USA

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