
Quando uno vale più di novantanove
Che strana, la matematica di Dio! Noi viviamo immersi in un mondo che calcola, misura, pesa. Tutto deve avere un ritorno, un guadagno, un profitto. Ma Dio no. Dio ha un’altra logica. Una logica che non sta nei numeri, ma nel cuore. Una logica che sa di amore, di misericordia, di tenerezza infinita
Il mio in(solito) commento a:
Dio non vuole che i piccoli si perdano (Mt 18,12-14)
Fermati un attimo. Pensa a quante volte hai contato, confrontato, valutato te stesso o gli altri. Poi arriva Lui, e rovescia tutto. L’Altissimo che si fa minuscolo. L’Onnipotente che si lascia deporre in una mangiatoia. Il Creatore del cielo e della terra che si affida alle braccia di una ragazza di Nazareth. Ma perché? Forse per dirci che, per vederci davvero, bisogna cambiare prospettiva. Guardare il mondo — e gli altri — con gli occhi di Dio.
Gesù non è venuto per chi è convinto di non aver bisogno di Lui. È venuto per chi si è perso, per chi non ce la fa, per chi ha smarrito la strada. È quel Pastore che lascia le novantanove pecore al sicuro per andare a cercare l’unica che si è allontanata. E non si dà pace finché non la ritrova. Ti è mai capitato di sentirti così? Solo, lontano, incapace di tornare indietro? Ecco, proprio lì, in quel momento, Dio parte alla tua ricerca. Non si stanca, non si arrende. Ti cerca. Ti raggiunge. Ti solleva. E ti riporta a casa sulle sue spalle.
Questo Dio così “strano” non sceglie la forza, ma la fragilità. Non la potenza, ma la mitezza. Non il trono, ma la croce. Con Lui, tutto si capovolge: i poveri diventano beati, i piccoli diventano grandi, i perduti diventano ritrovati. È nel dolore che si nasconde la grazia. È nello smarrimento che Lui si fa più vicino. Perché nessuno è troppo piccolo, troppo peccatore, troppo lontano per essere amato da Dio.
E poi c’è Betlemme — “Casa del Pane” — dove tutto comincia. Lì Dio si fa nutrimento, si spezza e si dona, per saziarci di vita vera. Nella mangiatoia c’è già il mistero della croce, la promessa del Vangelo, la follia dell’amore che lava i piedi ai suoi (cfr. Gv 13,4-5) e dice: “Io sono qui, accanto a te”.
Ecco perché la matematica di Dio è diversa. Perché con Lui, uno vale più di novantanove. Perché nel suo cuore non ci sono “perduti”, ma solo “ritrovati”. E ogni volta che ti smarrisci, sappi che il Pastore è già in cammino verso di te. Perché l’amore di Dio è davvero l’unica follia capace di salvarci #Santanotte
Alessandro Ginotta

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