
L’ossimoro del servo
Servi inutili. Due parole che, a una prima lettura, sembrano quasi stonate. Ti fermano, ti graffiano, ti chiedono di andare più a fondo. E allora vieni con me, perché in questo in(solito) commento voglio portarti dentro un Vangelo che ti tocca l’anima da vicino.
Il mio in(solito) commento a:
Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare (Lc 17,7-10)
Dimmi la verità: in un mondo che ci vuole vincenti, brillanti, sempre sul podio, quando mai ti verrebbe di definirti “servo”? E “inutile”, poi? Ce lo vedi, oggi, qualcuno che lo scrive nella bio di Instagram?
Viviamo immersi in un’aria che sa di ego gonfiato: like che piovono anche su ciò che dura un istante, sguardi che si specchiano solo in sé stessi. E intanto la nostra anima, silenziosa, si perde sullo sfondo.
Eppure, proprio qui, Gesù ci sorprende. Perché accostate insieme, quelle due parole, non sono un’umiliazione… sono un richiamo. Un richiamo alla verità.
Vieni un momento con me nella scena: immagina Gesù che ti guarda negli occhi e ti dice: “Sii un servo inutile”. Ti senti sminuito? E invece no. Perché “servo inutile” non significa “non vali nulla”. Significa qualcosa di molto più grande: non tutto dipende da te. Non sei tu il centro del mondo. Non devi salvarti da solo. Tu ami, tu semini… e Dio compie il resto.
È inutile il servo che non cerca l’utile per sé. È inutile chi non pretende applausi. È inutile chi serve per amore, non per convenienza. È inutile chi fa il bene anche se nessuno se ne accorge. È inutile, ma è libero. Libero dal bisogno di dimostrare. Libero dal peso dell’apparire. Libero di essere puro dono.
E allora prova a domandarlo a te stesso, con sincerità: quanta forza ci vuole oggi per fare un passo indietro? Quanta umiltà serve per rinunciare al “mi devono ringraziare”? Quanta luce può nascere dentro di te quando scegli di agire solo perché è giusto, solo perché porta amore, solo perché fa respirare un altro? Essere servo inutile non è perdere valore. È smettere di misurarlo.
Ti lascio con una domanda che brucia dolcemente: sei disposto, oggi, a essere un po’ più inutile per amore? Perché è proprio lì, nell’inutilità che non chiede nulla… che si nasconde la vera grandezza. #Santanotte
Alessandro Ginotta

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