“Io Sono”. Ti suona familiare? È il nome che Dio stesso ha rivelato a Mosè, nel fuoco che ardeva e non consumava. Dio è. E, proprio perché è, non può restare lontano. Il Creatore non abbandona mai la sua Creatura. Non lo ha mai fatto. Non lo farà mai. Se il nome di Dio è Essere, il suo verbo è Amare.
Il mio (in)solito commento a:
«Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono» (Gv 8,21-30)
“Io-Sono mi ha mandato a voi”. Un nome che non definisce, ma che apre. Non etichetta, ma spalanca orizzonti. Un nome che è più un respiro che un suono. È presenza. È vita.
Allora, lasciami chiederti: quante volte anche tu ti sei domandato se Dio esiste davvero? Ecco la risposta: Dio è. C’era prima che tutto avesse inizio. C’era nel nulla. Esisteva già. E tutto ciò che esiste – il cielo, la terra, il battito del tuo cuore – è possibile perché Lui è. Il suo nome non è solo un’affermazione d’identità. È una promessa: Io ci sono. Sempre.
Ed è proprio con questo “ci sono” che ha avuto inizio la grande liberazione del popolo d’Israele. Ricordi? Mosè, un pastore qualunque, si trova davanti a un roveto che brucia senza consumarsi. E lì, Dio lo chiama. Non con urla, non con tuoni, ma con la voce dell’intimità: Mosè, Mosè. E Mosè risponde: Eccomi.
Quante volte Dio chiama anche te così, per nome? E tu, riesci a sentire quel sussurro d’amore nel caos delle tue giornate?
“Io sarò con te”, gli dice Dio. Una frase che consola, che sostiene, che ribalta le paure. È come se dicesse anche a me e a te, oggi: Non aver paura. Io ci sono. Cammino con te. Anche nei deserti della tua vita, anche quando ti senti perso, deluso, stanco… io sono con te.
È questa la bellezza che ci attraversa tutta la Bibbia. Lo ripete a Giacobbe, a Israele, a Paolo. E oggi, a te. A me. A noi. L’Essere di Dio si fa Presenza. Si fa Compagnia. E poi, Amore.
Sì, hai capito bene: Dio non si limita a esistere. Dio è amore. E se torniamo indietro nel tempo, al momento zero della Creazione, prima ancora del primo battito dell’universo… c’era solo Lui. E amava già.
Ma chi poteva amare, se nulla ancora esisteva?
Ecco il punto: l’Amore non riesce a restare chiuso. Esplode. Si riversa. Si dona. Per questo, Dio ha creato il mondo: per amare. Per avere qualcuno da amare al di fuori di Sé. Tu. Io. Tutti.
Tutto è frutto di quell’Amore incontenibile: il sole che sorge, il grano che cresce, la rondine che vola, un bambino che nasce. Ogni cosa è carezza di Dio. Ogni respiro è un abbraccio.
Eppure, quell’Amore non si è fermato lì. No. Non gli bastava starci accanto. Voleva stare con noi. Dentro la nostra umanità. Dentro la nostra storia. E allora… ha fatto un passo in più.
L’Amore si è fatto Carne. Gesù è l’Amore di Dio che si è fatto Uomo per camminare con noi, per sentire le nostre fatiche sulla propria pelle. Per asciugare le nostre lacrime, guarire le nostre ferite, portare sulle spalle il peso dei nostri peccati. Anche i più tremendi. Anche quello di essere ucciso, Lui, l’Innocente.
Ecco, ora riapriamo gli occhi. Siamo di nuovo nel nostro tempo. Ma il messaggio non cambia: Dio è con te. Ancora oggi. Ti prende per mano, ti rialza, ti perdona, ti abbraccia.
Guarda bene: quel Gesù che ti cammina accanto… è Dio che è. È Dio che ama. È Dio che resta.
E, con Lui accanto, nessun giorno sarà mai vuoto. Nessun peccato sarà troppo grande. Nessuna notte sarà senza speranza #Santanotte
Alessandro Ginotta
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