
Il magazzino del cuore
Potrei dirti la solita frase fatta: “Costruisci il tuo tesoro in cielo, non sulla terra”. Ma lo sai… le banalità non fanno per me. E poi tu meriti di più che un consiglio scontato
Quindi ecco il mio (in)solito commento su:
“Quello che hai preparato, di chi sarà?” (Luca 12,13-21)
Questa volta voglio che guardiamo questo Vangelo con occhi diversi. Niente miracoli, niente prodigi. Solo una scena di vita quotidiana. C’è un uomo che si avvicina a Gesù e gli chiede di convincere suo fratello a dividere l’eredità. Ti immagini la faccia di Gesù? Me lo vedo alzare le sopracciglia, con quell’espressione che dice tutto: “Davvero mi stai chiedendo questo?”.
E, come spesso accade, Gesù risponde con una parabola:
“Un uomo ricco aveva ottenuto un raccolto abbondante. E rifletteva: ‘Che farò? Non ho spazio per i miei raccolti. Ecco cosa farò: demolirò i magazzini e ne costruirò di più grandi. Poi mi dirò: Hai accumulato a sufficienza per anni. Ora riposati, mangia, bevi e divertiti!’. Ma Dio gli disse: ‘Stolto, questa notte stessa la tua vita ti sarà richiesta. E quello che hai preparato, di chi sarà?’”.
Ecco. Domanda diretta, senza fronzoli: di chi sarà tutto quello che stai accumulando?
La lezione sembra semplice: non attaccarti troppo ai beni di questo mondo. Ma attenzione, non è solo una questione di soldi. È questione di cuore. Ricordi le parole di Gesù? «Dov’è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore» (Matteo 6,21). È il cuore il vero “magazzino” che conta. San Paolo rincara la dose: “Aspirate alle cose di lassù, non a quelle della terra” (Colossesi 3,2). E poi c’è Sant’Agostino, che ci apre un orizzonte immenso: “Con i tuoi occhi possiedi il cielo”. Hai capito? Il cielo è già nostro, ci basta guardarlo.
Ma tu, l’hai mai fatto davvero? Intendo alzare lo sguardo, in una notte d’estate, lontano dalle luci della città. Quelle notti in cui il cielo sembra esplodere di stelle. Ti senti piccolo, vero? Eppure, in quell’immensità, Dio ti vede. E non sta contando quanti campi possiedi o quanto è grande il tuo conto in banca. Sta guardando il tuo cuore.
E allora ti chiedo: credi davvero che a Dio importi delle nostre beghe di eredità? Mentre ci sono persone che non hanno di che vivere, mentre ci sono anime che si stanno perdendo… pensi che Dio possa essere distratto dalle nostre piccole questioni di soldi? Una stella smetterà forse di brillare se tuo fratello prenderà una quota in più?
Dio ci ha creati liberi. E la libertà non serve a contendersi “le cose”, ma a far fiorire i doni che abbiamo ricevuto. Papa Leone XIII scriveva: “L’uomo è libero perché dotato di ragione, padrone delle proprie azioni”. Ecco, tu sei padrone di te stesso. Puoi scegliere: il cielo o la terra. La vita o una corsa a riempire magazzini.
Dio non guarda quanto hai accumulato. Guarda quanto amore hai distribuito. A Lui interessa che il tuo cuore sia leggero, che il tuo sguardo sia rivolto in alto, verso quei tesori che non passano: la carità, la misericordia, la capacità di donarti. Diamo a Cesare ciò che è di Cesare. Ma a Dio, diamo il nostro cuore. E a noi stessi, diamo finalmente il permesso di vivere per ciò che conta davvero! #Santanotte
Alessandro Ginotta

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