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Gesù calma la tempesta nel nostro cuore

Gesù calma la tempesta nel nostro cuore

Perché la vita, senza Vangelo, è come una zattera alla deriva su un mare in tempesta.

Il mio in(solito) commento a:

Videro Gesù camminare sul mare (Mc 6,45-52)

Dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci, Gesù invitò i discepoli a salire sulla barca e a precederlo all’altra riva, mentre Lui si trattenne a congedare la folla; poi si ritirò, tutto solo, a pregare sul monte. Sul mare di Tiberiade in tempesta cala la notte. Nel buio, mentre il vento sferza le acque increspate, Gesù si avvicina alla barca dei suoi discepoli. Il suo arrivo li sconvolge, perché non lo riconoscono. Scorgono una figura che si avvicina camminando sulle acque. E questo li spaventa, perché pensano di trovarsi di fronte ad un fantasma.

Nella loro barca non c’è Gesù; i discepoli hanno paura. E’ facile sentirsi tranquilli ed al sicuro quando tutto va bene, ma è quando attorno a noi si alza la tempesta che iniziano le difficoltà! Perché la vita, senza Vangelo, è come una zattera alla deriva su un mare in tempesta. L’uomo comincia ad affondare nel momento in cui distoglie lo sguardo da Gesù e si lascia travolgere dalle avversità che lo circondano.

Ecco quello che accade quando le nostre vite quando non c’è Dio: noi andiamo alla deriva, in balia delle onde di un mondo invaso dal male. Naufraghiamo nell’oscurità della notte più buia, perché senza la luce di Dio, è difficile orientarsi e trovare la strada. Quando l’uomo abbandona la luce del Signore che illumina ogni uomo (cfr. Giovanni 1, 9), si trova a brancolare nelle tenebre. Non sa più né dove deve andare, né come andarvi. Perde perfino la consapevolezza di se stesso. E la notte buia ha il colore di una solitudine senza fine, per chi si trova privato della beatitudine vivere con Dio.

Lontano da Gesù, con il cuore smarrito, la paura ci ruba anche la speranza. E, con la paura negli occhi, rischiamo di non vedere la giusta rotta davanti a noi. La vista annebbiata ci gioca brutti scherzi, perché non ci permette di riconoscere le figure che ci camminano accanto. Così può capitare che la salvezza sia lì, a portata di mano, proprio davanti a noi, ma noi, in preda alla paura, rischiamo di non riconoscerla, pensiamo di vedere un fantasma, dove invece c’è Gesù.

Ma accanto a noi, anche quando non lo vediamo e perfino quando non lo cerchiamo, c’è sempre Gesù: “Il Figlio dell’Uomo, infatti, è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto” (Luca 19,10). E’ così: Dio ci ama. Egli è sceso sulla terra per camminare in mezzo a noi, calcando il piede sulla sabbia asciutta o sulle onde del mare. Dio non ci abbandona mai. Neppure quando tutti gli altri ci lasciano. Neppure quando noi stessi rinunciamo. No, Lui è sempre accanto a noi. 

Se solo chiudessimo gli occhi e volessimo arrestare per un momento il vortice dei nostri pensieri, lo potremmo percepire, qui vicino a noi, mentre ci tranquillizza: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!» (v. 50). Rassicura anche noi con le stesse parole che utilizzò con i discepoli smarriti in mezzo alla tempesta.

Abbiamo bisogno che Cristo si avvicini alle acque tempestose in cui navighiamo, alzi il suo braccio, minacci le nubi e riporti la quiete. Abbiamo bisogno di vedere le sue bianche vesti ondeggiare sopra il pelo dell’acqua mentre egli cammina. Abbiamo bisogno che egli tenda la mano e ci dica: “coraggio, ce la puoi fare” e ci aiuti a rialzarci dalla pozzanghera di individualismo nella quale stiamo naufragando. Abbiamo bisogno che Gesù prenda il timone delle nostre vite e ci conduca in acque calme. In altre parole, amici cari, abbiamo bisogno di avvicinarci noi a Cristo, attraverso la sua Parola.

Abbiamo bisogno di una zattera su cui rifugiarci, di una vela da dispiegare per navigare lontano e di un’ancora per attraccare in un luogo sicuro. E queste tre cose sono la fede, la preghiera e la speranza. E’ la fede che lega stretti i fasciami della zattera. E’ la preghiera che ci permette di rimetterci sulla giusta rotta e navigare lontano, con il vento dello Spirito Santo che gonfierà le nostre vele. E’ la speranza che ci da la forza di superare, con l’aiuto di Dio, le difficoltà della nostra vita ed approdare in un porto sicuro.

#Santanotte amici cari. Quando vi troverete in balia della tempesta, alzate gli occhi e troverete Gesù. Lui sarà lì, dove è sempre stato, accanto a voi. Perché vi ama. Dio vi benedica amici cari! 🙂 🙂 🙂

Alessandro Ginotta

Gesù calma la tempesta nel nostro cuore
Il dipinto di oggi è: “Cristo sul Mare di Galilea”, di Josef von Führich, 1832, olio su tela, 103x74cm, Oblastní galerie Liberec, Cecoslovacchia

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