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Fede e piccoli inizi

Fede e piccoli inizi

Fichi rinsecchiti… fichi miracolosi… e alberi di senape. Strano a dirsi, ma hanno tutti una cosa in comune: nascono da un seme piccolissimo.

Oggi voglio raccontarti di una delle parabole che porto nel cuore. È quella del granello di senape (Mt 13,31-35). Ecco il mio in(solito) commento.

Un semino minuscolo che, contro ogni previsione, cresce fino a diventare un albero così grande da offrire rifugio agli uccelli del cielo. È un’immagine potente, vero? Eppure parla proprio della fede. Quella vera. Quella che nasce piccola, fragile, timida… ma che, se custodita, cresce fino a diventare una salvezza per tanti.

Ma noi, quante volte ci dimentichiamo del potere di questi piccoli inizi? Quante volte pensiamo che le nostre azioni siano inutili? Che i problemi del mondo siano troppo grandi per essere risolti? E allora ci lasciamo andare, abbassiamo le braccia, e la nostra anima comincia a spegnersi. Proprio come un muscolo che non si allena, si indebolisce. E ci ritroviamo a essere come quel fico rinsecchito di cui parla il Vangelo (cfr. Mt 21,18-19).

Fichi rinsecchiti… fichi miracolosi… alberi di senape. Tutti nati da un seme. Ma, attenzione, non tutti i semi attecchiscono. Qualcuno viene portato via dal vento, qualcuno divorato dagli uccelli, qualcuno cade su un terreno arido e non ce la fa. Ma sai qual è l’errore più grande? Rinunciare a piantare. Partire già convinti che “tanto non serve a niente”. Ecco, quello sì che è il vero fallimento: dichiararsi sconfitti prima ancora di cominciare.

Eppure, lo so che anche tu non vuoi essere un fico rinsecchito. Non è così?

Rinunciare a piantare un seme, significa rinunciare in partenza a un albero che, forse, avrebbe potuto crescere rigoglioso. Un albero che avrebbe dato frutti, ombra, rifugio. Proprio come un minuscolo granello di senape può diventare un albero possente, anche il tuo piccolo gesto, la tua parola buona, la tua preghiera, possono essere il lievito che fa gonfiare l’impasto. Dio ci mette il miracolo, ma a te chiede solo una cosa: crederci.

Sì, proprio così. Di crederci. Di non scoraggiarti quando non vedi risultati immediati. Di continuare a seminare, anche quando il terreno sembra arido. Di perseverare, di metterci il cuore, di pregare con la caparbietà della vedova che importuna il giudice (cfr. Lc 18,1-8). Perché la fede è l’ingrediente segreto, quello che non può mancare mai.

E anche se seminerai mille volte senza vedere frutto, chissà… forse sarà proprio quel milleunesimo seme a fare la differenza. Quello che attecchirà e diventerà un albero robusto, capace di dare riparo, di sfamare, di cambiare il mondo. Un seme piccolissimo, sì… ma che dentro di sé nasconde la potenza sconfinata dell’amore di Dio.

E allora, amico mio, non rinunciare a seminare. Non rinunciare mai a credere.

Perché forse, il miracolo che cambierà tutto, sta proprio nel seme che getterai domani. #Santanotte

Alessandro Ginotta

L’illustrazione di oggi è: “Cristo come albero di mele”, litografia a colori, 1880 circa, Germania, collezione privata

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