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Meditazioni e preghiere
Come un figlio

Come un figlio

Che cosa fa un bimbo quando qualcosa non va, quando prova paura, o anche solo quando vuole condividere un sentimento? Cerca la mamma. È un istinto che ci portiamo dentro, in cielo come in terra. E allora quella semplice preghiera, l’Ave Maria – che detta col cuore può far tremare l’inferno – diventa rifugio, scudo, abbraccio. Diventa casa

Il mio in(solito) commento a:
“Ecco tuo figlio! Ecco tua madre!” (Giovanni 19,25-34)

Viviamo tempi in cui le manifestazioni mariane si moltiplicano: statue che lacrimano, apparizioni, messaggi. Alcune, purtroppo, sono frutto di inganni e speculazioni. Ma tante, tantissime, sono autentiche. E riconosciute. Come ci ricorda l’abate René Laurentin – uno dei massimi esperti – nel suo monumentale Dizionario delle apparizioni della Beata Vergine Maria, sono oltre duemila gli episodi documentati di interventi mariani. Duemila! Ma perché? Perché così tante? Cosa vuole dirci Maria? O forse… cosa stiamo cercando noi da Lei?

La risposta è scolpita proprio nelle parole che Gesù pronuncia dalla croce: “Donna, ecco tuo figlio… Ecco tua madre”. È lì che accade il miracolo più silenzioso e struggente: Gesù, nel suo ultimo respiro terreno, ci affida a Maria. Tutti. E Maria, da quel momento, è la Madre di ciascuno di noi.

Una Madre che non si scandalizza per i nostri peccati. Che ci difende, ci guida, ci consola. Che ci tiene per mano anche quando non lo meritiamo. Maria è la Donna del sì. Quella che non ha mai pensato a sé stessa. Quella che, a Cana, si accorge che manca il vino e interviene, con discrezione, per amore degli altri. Scrive il Cardinale Cantalamessa: “Maria, pur essendo la Madre di Dio, non considerò un tesoro geloso questo suo rapporto unico con Dio, ma spogliò se stessa di ogni pretesa…”. È l’umiltà fatta persona. È la tenerezza che prende forma.

Eppure, nonostante la sua grandezza, Maria non trattiene per sé alcuna gloria. Lo canta lei stessa nel Magnificat: “Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente”. Tutto viene da Dio. Tutto torna a Lui. Ma passa da Lei.

Perché lei è il ponte. Il cordone ombelicale che ci unisce al cielo. Il canale attraverso cui scorre la grazia.
E non è solo poesia: lo dice anche la Lumen Gentium: “La funzione materna di Maria verso gli uomini […] mostra l’efficacia dell’unica mediazione di Cristo”.

Maria non ruba il posto a Gesù. Lo indica. Ce lo porta. Come solo una Mamma sa fare.

E allora, nei momenti belli, come in quelli più bui… Andiamoci da Lei. Rivolgiamoci a Maria con fiducia, proprio come fa san Bernardo nella preghiera del Memorare: “Non si è mai udito che qualcuno sia ricorso a te… e sia rimasto abbandonato”. Maria non lascia mai soli i suoi figli. E se le affidiamo le nostre preghiere, quelle più vere, quelle che vengono dalla pancia e dal cuore… lei le prende, le accarezza e le consegna a Dio.

Ave Maria.
Porta la nostra voce al cuore del Padre.
E veglia su di noi. Sempre.

#Santanotte #AveMaria #MariaMadreNostra #LaBuonaParola

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “Madonna del Granduca”, di Raffaello, 1506, olio su tavola, 84.4×55.9 cm, Galleria Palatina, Firenze

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