Vai al contenuto

Chi accoglie colui che manderò, accoglie me

Chi accoglie colui che manderò, accoglie me

+ Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 13,16-20)

[Dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù] disse loro: «In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica. Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma deve compiersi la Scrittura: “Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno”. Ve lo dico fin d’ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io sono. In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».

Parola del Signore

Gv 12,44-50

Amore, insegnamento, servizio, ma anche due anticipazioni: il tradimento e la promessa dell Spirito Santo… quanti elementi condensati in poche righe! Eventi tutti importantissimi, sui quali sono stati scritti libri e libri, li troviamo qui, in 4 versetti del Vangelo di Giovanni.

Siamo nel Cenacolo. Gesù ha appena lavato i piedi ai discepoli. San Pietro, sanguigno, si impaurisce e non vuole che Gesù si abbassi a lavargli i piedi: “Se non ti laverò, non avrai parte con me” (Gv, 13,8) Gli risponde Gesù… e Pietro… di slancio esclama: “Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!“. San Pietro è proprio un bel personaggio… quando immagino questa scena… sorrido sempre. Vien voglia anche a me di dire: “Signore, non solo i piedi! Ma tutto quanto! Tutto! Purificami dai miei peccati! Togli da me ogni difetto! Rendimi come vuoi Tu“.

Ma ci siamo mai soffermati a capire il significato di questo gesto? Gesù, entrato trionfalmente in Gerusalemme, acclamato dalla folla come re, si cinge i fianchi con un asciugamano, si inginocchia e lava i piedi agli apostoli. Un re? Fa questo?!

Sì amici miei, Gesù è re, ma il Suo regno non è di questo mondo (cfr. Gv 18,36) no, il Suo è il Regno dei Cieli. Gesù non è un re autoritario, ma un re che si inginocchia e serve, fa il servizio del più umile, il servo, appunto, che lava i piedi ai commensali.

Se prendiamo il brano dell’evangelista Luca troviamo: “I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno il potere su di esse si fanno chiamare benefattori. Per voi però non sia così; ma chi è il più grande tra voi diventi come il più piccolo e chi governa come colui che serve. Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve.” (Lc 22, 26-27).

Chi è più grande? Colui che serve! Noi miriamo al potere, alla ricchezza, Lui al servizio, alla dedizione.

Uno dei 12 lo tradirà. Gesù lo anticipa qui. Il tradimento di Giuda verrà svelato subito dopo (cfr.  Gv 13,21-30), ma io vorrei soffermarmi non tanto su questo, quanto sulla frase che viene dopo: “Ve lo dico fin d’ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io sono” (v. 19)

“Io sono”. Due brevi parole che racchiudono in sè la più grande delle rivelazioni: “Io sono”. Ricordate cosa disse Dio a Mosè? : “Io sono colui che sono“. Poi disse: “Dirai così ai figli d’Israele: Io-Sono mi ha mandato da voi” (cfr. Es 3,14). Io sonoYHWH. Colui che è. Il nome di Dio.

Gesù è una delle Persone della Santissima Trinità. Il mistero della Santissima Trinità è il mistero centrale della fede e della vita cristiana. Soltanto Dio può darcene la conoscenza rivelandosi come Padre, Figlio e Spirito Santo (CCC 261).

Quante emozioni in poche righe! La rivelazione di Gesù, l’anticipazione dello Spirito Santo: “chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato” (v. 20), la chiamata al servizio…

Meditiamo, amici su questa cosa: Gesù, ci invita a servire il fratello: “Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica” (v. 17). Lo fa nel momento più importante. L’Ultima Cena. E’ un po’ come se fosse il suo “testamento spirituale”. Ci dice: “fatelo anche voi”. Pensiamoci questa notte: che cosa facciamo noi per servire gli altri? Come ci prendiamo cura di chi è meno fortunato di noi? Gli anziani, gli ammalati, il nostro vicino di casa, il collega dell’ufficio, il senzatetto…

Questa notte, Gesù, io ti affido tutti i miei amici e le persone che conosco.

#Santanotte amici miei! 🙂 🙂 🙂

Chi accoglie colui che manderò, accoglie me

Il dipinto di oggi è “Gesù lava i piedi a San Pietro” del pittore inglese Ford Madox Brown, olio su tela 116,8 × 133,3 cm, 1852, Tate Britain (Tate Gallery), Londra

Alessandro Ginotta

I commenti sono chiusi.

Ricevi ogni mattina il commento al Vangelo via e-mail da La buona Parola

Iscriviti alla newsletter, è gratis e potrai cancellarti in ogni momento

Continue reading