
Trova il tuo sicomoro
Hai presente quella strana spinta che, a volte, senti dentro? Quella che ti sussurra di guardare all’insù…Ecco: se non riesci a trovare il tuo sicomoro, leggi qui. Perché forse non lo sai, ma dentro di te c’è già una forza che vuole sollevare la tua anima, fino a sfiorare Dio.
Il mio in(solito) commento a:
Il Figlio dell’uomo era venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto (Luca 19,1-10)
Vieni con me, perché oggi ti porto a Gerico, proprio lì dove Zaccheo ha deciso di fare una cosa folle: salire. Crescere, migliorarsi, rialzarsi… tutte parole che parlano di un movimento verso l’alto. Ed è quel desiderio di “più” che spinge Zaccheo ad arrampicarsi, ramo dopo ramo, fino alla cima del sicomoro. Perché sì, lui voleva vedere Gesù. Ma, in fondo, voleva anche tornare a vedere sé stesso con occhi sinceri. Voleva tornare ad essere quello che era stato da bambino, quando il cuore era pulito, quando il bene sembrava facile. Sognava un futuro più vero. Magari proprio lassù, dove inizia il Paradiso.
E sai qual è la cosa più bella? Che quel seme di miglioramento, in Zaccheo, non si era mai spento. Neppure quando aveva sbagliato tutto. Neppure quando si era lasciato sedurre dal guadagno facile, dal potere, dalla tentazione. Perché in ogni creatura – sì, anche in lui, anche in te – c’è sempre una scintilla che guarda oltre. Una sete d’infinito. Una fame di Dio.
E se ora stai leggendo queste righe, amica mia, amico mio, è perché quella stessa sete brucia anche nel tuo cuore. C’è in te una voce che ti invita ad alzarti. A salire. A cercarlo. E questa fiamma interiore, questa luce che Dio ha posato dentro di te, è il tuo tesoro più grande. È il filo d’oro che ti tira fuori dalle scelte sbagliate. È il promemoria del Paradiso quando la tentazione ti trascina verso il basso.
Per questo può capitare – e capita davvero – che perfino un truffatore come Zaccheo cambi strada.
Che decida di salire anziché scendere. Che segua la luce invece del buio. E quando scegli di seguire quella luce interiore, allora accade l’impensabile: Gesù ti vede. Ti sceglie. Ti chiama per nome.
È successo a Levi… che da pubblicano è diventato Matteo, il santo che ci ha lasciato un Vangelo intero.
È successo a Saulo… che da persecutore è diventato Paolo, un gigante della fede.
Succede ogni volta che lasci che il suo sguardo ti attraversi.
E allora si capisce tutto: “Il Figlio dell’Uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto”. È venuto per te. Per me. Per ogni pecorella smarrita che crede di non valere più niente. È il Pastore che non si arrende. Che entra nei nostri deserti pur di raggiungerci. Che ci abbraccia proprio quando tutti ci lasciano.
Anche quando siamo noi i primi a rinunciare… Lui no. Lui rimane.
Allora ti chiedo: su quale albero salirai oggi per incontrare Gesù? Quale ramo sceglierai per guardare il mondo dall’alto e lasciare che il suo sguardo ti trasformi? Qualunque esso sia, non avere paura: Lui ti sta già cercando. E ti troverà #Santanotte
Alessandro Ginotta

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