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Riflessione sul Natale

Riflessione sul Natale

Migliaia e migliaia di autori, dalla letteratura al cinema, passando per la danza e le altre arti, si sono cimentati con il Natale. Tant’è che, avvicinandomi alla tastiera, mi sono interrogato su che cosa avrei potuto scrivere sul tema che non risultasse banale, o scontato. Così, riflettendo, mi sono affacciato alla finestra ed ho visto. Cosa? Lo spirito del Natale! No, non ha nulla a che vedere con Dickens. Mi riferisco alla magia del Natale che spinge famiglie a decorare i loro balconi con sfavillanti luci policrome e intermittenti. Luci genuine, che non sono un’espressione del consumismo, come quelle che illuminano le vetrine dei negozi, ma che parlano di un sentimento sincero di gioia, di attesa, di promessa di un futuro migliore. Questo è lo spirito del Natale che ho visto affacciandomi alla finestra.

Si può essere atei o agnostici, oppure si può professare un’altra religione, ma nessuno al mondo può restare indifferente alla magia del Natale. Impossibile ignorare tante luci, tanti colori, le melodie che invadono le case e le piazze. Allora ho pensato che questa è davvero una gran vittoria di Dio. Sì, perché ognuna di quelle lampadine ci parla di qualcosa che è accaduto duemila anni fa, là in una mangiatoia, dove è nato per noi il Salvatore.

Un evento tanto lontano nel tempo riesce ancora a condizionare la vita di miliardi di esseri umani a millenni di distanza. Non c’è nessun altro momento che sia così sentito e coinvolga un così ampio numero di persone in tutti i continenti. Sì, lo spirito del Natale è vivo, nonostante le guerre che imperversano. La magia del Natale si rinnova di anno in anno, anche se tutto attorno a noi avvizzisce ed inaridisce.

Capisci quanto è importante il Natale? Quanto il mistero dell’incarnazione sia forte e diffuso al punto di non potersi proprio ignorare, neppure in un mondo che sempre più rotola verso apostasia e materialismo? Sia benedetto il Natale. Siano benedette queste lucine. Sia benedetto chiunque in queste ore pronuncerà le parole: “Buon Natale”, perché ciascuna di queste cose contribuisce a tenere accesa e viva la memoria di un evento che ha segnato la storia dell’uomo, tanto da cambiare perfino il modo di contare il tempo attraverso il calendario.

In questo mondo che cambia così rapidamente da spaventarci, tra razzi, droni e mille altre diavolerie che portano il loro carico di morte e distruzione, non perdiamo di vista quelle lucine che ci riportano al Natale di duemila anni fa. Anche allora c’era Erode il sanguinario, anche allora c’erano soprusi e ingiustizie, eppure il cielo si rischiarò nella notte ed una luce guidò magi e pastori ad adorare il Bambinello. Quello che ancora oggi ri-nasce nei nostri cuori, nei nostri presepi, nella nostra immaginazione. Quel Bimbo nato sul pagliericcio di una grotta, rifiutato dagli alberghi, perseguitato da un re senza cuore e dal suo esercito di mercenari. Adoralo anche tu, come un pastore, come un magio. E la vita ti sorriderà in modo diverso. Perché avere Gesù nel cuore ti cambia in modo inaspettato. Buon Natale. #Santanotte

Il dipinto di oggi è: “L’adorazione dei pastori”, di Matthias Stomer, 1625, olio su tela, Palazzo Madama, Torino

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