
Questo Gesù “birbante” sembra sgarbato, ma non è affatto così!
Beato il grembo che ti ha portato! Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano (Lc 11,27-28)
27Mentre diceva questo, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!». 28Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».
Parola del Signore.
La Parola, amici cari, va proprio meditata. Infinite volte, in passato, ho letto questo brano con la sensazione che qualcosa “non tornasse”. Mi pareva quasi che Gesù “sottovalutasse” la figura di Maria, ritenendo noi superiori. O meglio, ritenendoci superiori quando ascoltiamo la sua Parola. Ma questa interpretazione continuava a non convicermi, finché decisi di approfondire:
E così ho compreso che Dio, che è presente in ogni tempo ed in ogni luogo, qualche volta nasconde più di un significato nelle stesse parole. “Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano” (v. 28). Nella risposta di Gesù ci sono due verbi: “ascoltare” e “osservare”. Scavando più in profondità scopriamo che il verbo greco usato da San Luca evangelista, phylássô, può venire tradotto come “osservare” ma significa anche “conservare”, inteso come “mantenere”, “contenere”, “proteggere”.
Allora mi è subito tornata in mente la litania lauretana: “Arca dell’Allenaza” riferita a Maria. L’Arca dell’Alleanza, amici cari, era l’oggetto più prezioso descritto nell’Antico Testamento: si tratta di una cassa di legno d’acacia con un coperchio d’oro, utilizzata per “custodire” le Tavole della Legge date da Dio a Mosè sul monte Sinai, insieme ad un vaso contenente della manna. Oggi dispersa, l’Arca costituiva il segno visibile della presenza divina in mezzo al popolo di Israele, e veniva usata dai sacerdoti per “parlare” con Dio.
Ancora oggi ci rivolgiamo a Maria, ponte tra il cielo e la terra, per chiederle di intercedere per noi presso Dio. Ecco che la Vergine conserva per noi le funzioni dell’Arca dell’Alleanza, sia per quanto riguarda il mantenere il contatto con Dio, sia per “conservare” Dio stesso. Pensiamo al santissimo grembo di Maria, che custodì il Bambino Gesù. Pensiamo al seno che lo allattò.
E allora, la riposta di Gesù, alla donna che grida: “Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!” (v. 27), non è né sgarbata, né indelicata, perché Gesù, con le sue parole, si riferisce a sua Madre come Arca di Dio perché l’ha portato nel grembo e l’ha accolto nel cuore con la fede. Nessuno mai ha ascoltato ed osservato la parola di Dio come Maria, che ha continuato tenacemente a credere, anche quando tutto sembrava perduto, quando il proprio Figlio veniva inchiodato alla Croce. Dunque, se vogliamo essere “beati” come Maria, pur non potendola imitare nella sua peculiarità di arca di Dio, dobbiamo prenderla a nostro modello nell’ascoltare e mettere in pratica la Parola di Dio.
#Santanotte amici cari, custodiamo sempre nel nostro cuore il tesoro più prezioso che abbiamo, l’amore di Dio. Ed impariamo, come Maria, a metterlo in pratica condividendolo con chi abbiamo accanto
Alessandro Ginotta

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