• La Buona Parola - il blog di Alessandro Ginotta
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Quando sbagli, Dio tifa ancora per te

Quando sbagli, Dio tifa ancora per te

Vieni con me, perché oggi voglio portarti dentro una parabola che ci scombina un po’ le idee. Sì, proprio quella dell’amministratore disonesto. Una storia che non si lascia incasellare, che non si accontenta di una morale facile. Una di quelle pagine di Vangelo che ti inchiodano e ti chiedono: “E tu, dove ti trovi in tutto questo?”

Il mio in(solito) commento a:
I figli di questo mondo verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce (Lc 16,1-8)

Se vuoi un primo assaggio, eccolo. E se poi senti il desiderio di andare oltre, trovi la seconda parte sul mio blog: https://www.labuonaparola.it/lamministratore-disonesto-una-spiegazione/

Eh sì… ogni tanto Gesù ci mette davanti a parabole che non entrano dritte nel cuore. Ci spiazza che quest’uomo, un truffatore fatto e finito, venga addirittura lodato. Ma come? Ha sperperato i beni del suo padrone, è stato scoperto, e invece di ravvedersi… raddoppia l’inganno! Falsifica i conti, accarezza gli interessi dei debitori, si costruisce un futuro sulle sue bugie. Un vero tipaccio.

Eppure — e qui te lo dico col cuore in mano — non riesco a non provare empatia per lui. Perché San Luca ce lo descrive così bene che quasi ti sembra di sentirgli il respiro affannato. Riesci a vederlo anche tu? Il momento esatto in cui capisce di essere stato smascherato. Il gelo che gli scende nella schiena. L’angoscia che stringe lo stomaco. La vergogna che brucia… e poi quella scintilla improvvisa che accende un’idea.
“Non ho la forza di zappare… mendicare mi vergogno… so io cosa farò!”. Un uomo in un vicolo cieco, con la sua dignità a pezzi, eppure ancora capace di aggrapparsi a una speranza.

E allora capisci: questo non è solo lui. Questo siamo noi. Perché la sua lotta è universale. È la battaglia che ogni essere umano vive tra luce e ombra, tra cadute e ripartenze, tra fragilità che ci schiacciano e quella piccola scintilla che ci dice: “Prova ancora, non è finita”.

Forse ci riconosciamo in lui perché, in fondo, è uno come noi. Imperfetto, fragile, pieno di contraddizioni. E senza rendercene conto… finiamo quasi a fare il tifo per lui. Perché vorremmo che qualcuno facesse lo stesso con noi.

Ed ecco la sorpresa del Vangelo: se tu e io riusciamo a provare compassione per questo uomo scaltro e confuso… immagina quanto Dio ami noi, che ci conosce fino all’ultima piega del cuore. Se noi riusciamo a guardarlo con tenerezza, nonostante i suoi pasticci, quanto più Dio saprà vedere in noi quel seme di bellezza che nemmeno noi riusciamo più a scorgere.

Amica mia, amico mio, ascoltami bene: non esiste errore abbastanza grande da spegnere l’amore di Dio. Non esiste caduta da cui non possa rialzarci. Perfino in chi sbaglia ogni giorno, perfino in chi sembra aver smarrito ogni luce, Dio continua a seminare speranza. Sempre.

Ecco il nostro Dio: un Dio sorprendente, che ci invita ad essere misericordiosi con gli altri… anche quando ci sembrano “irrimediabili”. E misericordiosi con noi stessi… anche quando pensiamo di non valere più niente.

Perché Dio non si stanca mai di cercare quel piccolo “sì” nascosto in fondo alla nostra anima.
E non smetterà mai — mai — di credere in te #Santanotte

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “Il Sacro Cuore di Gesù”, chiesa di Saint-Joseph-des-Nations, Parigi

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