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Quando la vita perde colore: il Vangelo che accende la luce

Quando la vita perde colore: il Vangelo che accende la luce

Sai, a volte la nostra vita assomiglia a una stanza in penombra. Ci muoviamo tra oggetti che brillano, tra promesse che luccicano… ma poi, quando guardi bene, capisci che quel luccichio non scalda. Non illumina. Non dà vita.

Il mio (in)solito commento a:
Avete fatto della casa di Dio un covo di ladri (Luca 19,45-48)

Perché dove non c’è amore — quello vero, quello che sgorga da Dio — neppure l’oro più puro può fare miracoli. Tutto diventa sterile. La vita scolora. Diventa grigia. A volte… persino nera.

E Gesù oggi ti porta proprio lì, nel cuore del tempio. Non quello di pietra: il tuo. Ti chiede: com’è il tuo tempio? È uno spazio libero, profumato d’incenso, o qualche bancarella si è fatta largo nel tuo cuore?
Forse non di monete si tratta. A volte i “mercanti” sono molto più furbi: arrivano sotto forma di egoismi, rancori, dipendenze, desideri che rubano spazio all’essenziale.

Non voglio parlarti del denaro in sé — perché non è lui il problema — ma dell’illusione che crea. L’oro brilla, sì… ma di luce riflessa. E senza luce vera, sai che resta? Un pezzo di metallo freddo. Vuoto. Inutile.
Se il sole si spegnesse, tutto l’oro del mondo non ci scalderebbe neppure un istante.

Ecco la mia piccola parabola per te: il luccichio dell’oro sono le ricchezze materiali; la luce del sole è l’amore di Dio, che non riflette… emette. È luce propria. È calore. È vita.

Mosè lo aveva capito bene quando vide il suo popolo forgiare un vitello d’oro: non era soltanto idolatria, era uno scambio tragico. Avevano abbandonato la luce per un riflesso. Il sole per un oggetto. E tu? Quante volte insegui anche tu un idolo che sembra splendere, salvo poi scoprire che non scalda? Quante volte ti accontenti del riflesso, tralasciando la sorgente?

Ogni volta che ti allontani da Dio, provi a illuminare la tua vita con un lingotto. Ma l’oro non genera luce. La tua anima sì, quando si lascia toccare da Dio. Perché — lasciatelo dire — senza l’amore che “move il sole e l’altre stelle”, come scrive Dante, la tua vita perde sapore, forza, direzione. Diventa un simulacro senza anima.

E allora torna al tempio. Non quello di pietra. Il tuo.

Spazza via le bancarelle. Rovescia i tavoli dei compromessi. Caccia i mercanti che sporcano la tua anima: l’avidità, la bramosia, la tentazione, la paura che ti fa stringere i pugni invece di aprire le mani.

Lo sai: tu hai sete di luce vera. Sete di qualcosa che non si compra. Sete di Dio. Non di un riflesso #Santanotte

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “Gesù scaccia i mercanti dal tempio”, di Giotto di Bondone, 1305, affresco, Cappella degli Scrovegni, Padova

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