Qual è la tradizione degli uomini?

Qual è la tradizione degli uomini?

Facebook
Twitter
Youtube
Youtube
Flipboard
Follow by Email
RSS

Ecco un esempio di ipocrisia dell’igiene. O meglio, di inutile impiego di regole utili. Di che cosa stiamo parlando?

Il mio in(solito) commento a:
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini (Marco 7,1-13)

È fuori di discussione che, per evitare intossicazioni alimentari e trasmissione di malattie contagiose, sia buona norma pulire accuratamente stoviglie e bicchieri. Ne sappiamo qualcosa in questo periodo… Ma si tratta di una abitudine dettata dal buon senso e non di un comandamento trasmesso da Dio. Farisei, scribi e dottori della legge spacciavano come provenienti da Dio tutta una serie di norme, che in realtà dipendevano soltanto dal calcolo della ragione dell’uomo.

Ma non c’è mai limite al peggio. Così, oltre a formulare leggi e precetti (ce n’erano ben 613 a regolamentare ogni aspetto della vita, dal cibo all’abbigliamento, fino a cosa sia lecito o meno fare), farisei, scribi e dottori della Legge, smarrirono completamente ogni legame con le ragioni che portarono, originariamente, alla formulazione di tutte queste regole. Le regole stesse divennero, per farisei, scribi e dottori della legge, più importanti delle persone che dovevano salvaguardare. E tutto questo era finalizzato a difendere i privilegi di qualche casta.

E’ questa la peggiore ipocrisia che Gesù proprio non accetta:

“Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini” (vv. 6,7).

No. Dio non ci vuole rigidi e bacchettoni, non desidera che noi viviamo con l’assillo di rispettare alla lettera centinaia di precetti severi. Dio non cerca farisei che continuamente si battano il petto e non vuole neppure automi che obbediscano ciecamente a leggi che non comprendono. Se fosse così non ci avrebbe creati liberi… ed anche un po’ testardi. Un po’ come Lui, che si intestardisce ad amarci, anche quando lo respingiamo, anche quando lo rinneghiamo, anche quando facciamo di tutto per allontanarci da Lui. D’altra parte, noi siamo stati creati a sua immagine (cfr. Genesi 1,26).

Questo Dio che ci ama oltre ogni ragione, desidera una cosa sola: salvarci. “La volontà del Padre che mi ha mandato è questa: che io non perda nessuno di quelli che mi ha dato, ma li risusciti nell’ultimo giorno” (Giovanni 6,39). Sono chiare le parole di Gesù: il Padre cerca la nostra salvezza e desidera donarci la Vita Eterna. E quale moneta ci comprerà il Paradiso? L’Amore! Sì amici, per mezzo dell’Amore, anche noi risorgeremo.

L’Amore inarrestabile, incontenibile, incondizionato che Dio prova nei nostri confronti fa sì che chiunque abbia la possibilità di salvarsi. Dio, infatti, ci ama per primo. Egli non ci ama perché in noi c’è qualche ragione che susciti il suo Amore, ma lo fa perché Egli stesso è Amore, e l’Amore tende per sua natura a diffondersi, a donarsi.

Dio non lega neppure la sua benevolenza alla nostra conversione: “Cristo è morto per noi” (Romani 5,8) mentre ancora eravamo peccatori. Dio ci ha voluto bene anche quando eravamo sbagliati.

E, come un padre ama le sue creature, Dio ama ciascuno di noi, come noi siamo, ci ama sempre, tutti, buoni e cattivi. E chiunque di noi, come san Disma, detto il buon ladrone, potrà rubare il proprio posto in Paradiso pentendosi dei propri peccati. Di qualunque entità essi siano. Anche i più gravi. Anche i più terribili.

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “Ecce Homo” di Juan de Juanes, 1570, olio su tela, 83×62 cm, Museo del Prado, Madrid

COPYRIGHT © 2023 Tutti i diritti riservati. I contenuti di questo blog sono protetti dalle leggi sul diritto d'autore 633/41 e 248/00. É vietata la copia senza espressa autorizzazione. Se desideri trascrivere un breve stralcio sui social ti chiediamo di indicare sempre l'autore ed inserire un link alla pagina di provenienza invitando a proseguire la lettura sul blog LabuonaParola. Per favore non copiare l'intera pagina. Grazie!