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Qual è la tradizione degli uomini?

Qual è la tradizione degli uomini?

L’Amore inarrestabile, incontenibile, incondizionato che Dio prova nei nostri confronti fa sì che chiunque di noi abbia la possibilità di salvarsi. Anche il peggiore dei peccatori, redimendosi, può aspirare al Paradiso, proprio come accadde a San Disma, il buon ladrone. Non c’è peccato troppo grave che Dio non possa perdonare, purché il nostro pentimento sia sincero!

Il mio in(solito) commento a:
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini (Marco 7,1-13)

Ecco un esempio di ipocrisia dell’igiene. O meglio, di inutile impiego di regole utili: è fuori di discussione che, per evitare intossicazioni alimentari e trasmissione di malattie contagiose, sia buona norma pulire accuratamente stoviglie e bicchieri, ma si tratta di una abitudine dettata dal buon senso e non di un comandamento trasmesso da Dio. Farisei, scribi e dottori della legge spacciavano come provenienti da Dio tutta una serie di norme, che in realtà dipendevano soltanto dal calcolo della ragione dell’uomo.

Non c’è mai limite al peggio: oltre a formulare leggi e precetti (se ne contavano ben 613 per regolamentare ogni aspetto della vita: dal cibo all’abbigliamento, fino a cosa sia lecito o meno fare), farisei, scribi e dottori della Legge, smarrirono completamente ogni legame con le ragioni che portarono, originariamente, alla formulazione di tutte queste regole. Si giunse al punto in cui le regole stesse divennero più importanti delle persone che dovevano salvaguardare. Tutto questo era finalizzato a difendere i privilegi di qualche casta!

È questa la peggiore ipocrisia che Gesù proprio non accetta:

“Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini” (vv. 6,7).

No. Dio non ci vuole rigidi e bacchettoni, non desidera che noi viviamo con l’assillo di rispettare alla lettera centinaia di precetti severi. Dio non cerca farisei che continuamente si battano il petto e non vuole neppure automi che obbediscano ciecamente a leggi che non comprendono. Se fosse così non ci avrebbe creati liberi… e perfino un po’ testardi. Un po’ come Lui, che si intestardisce ad amarci, anche quando lo respingiamo, anche quando lo rinneghiamo, anche quando facciamo di tutto per allontanarci da Lui. D’altra parte, noi siamo stati creati a sua immagine (cfr. Genesi 1,26).

Questo Dio che ci ama oltre ogni ragione, desidera una cosa sola: salvarci. “La volontà del Padre che mi ha mandato è questa: che io non perda nessuno di quelli che mi ha dato, ma li risusciti nell’ultimo giorno” (Giovanni 6,39). Sono chiare le parole di Gesù: il Padre cerca la nostra salvezza e desidera donarci la Vita Eterna. E quale moneta ci comprerà il Paradiso? L’Amore!

L’Amore inarrestabile, incontenibile, incondizionato che Dio prova nei nostri confronti fa sì che chiunque di noi abbia la possibilità di salvarsi. Anche il peggiore dei peccatori, redimendosi, può aspirare al Paradiso, proprio come accadde a San Disma, il buon ladrone. Non c’è peccato troppo grave che Dio non possa perdonare, purché il nostro pentimento sia sincero!

Dio non lega neppure la sua benevolenza alla nostra conversione: “Cristo è morto per noi” (Romani 5,8) mentre ancora eravamo peccatori. Dio ci ha voluto bene anche quando eravamo sbagliati. Dio, infatti, ci ama per primo. Egli non ci ama perché in noi c’è qualche ragione che susciti il suo Amore, ma lo fa perché Egli stesso è Amore, e l’Amore tende per sua natura a diffondersi, a donarsi #Santanotte

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “Ecce Homo” di Juan de Juanes, 1570, olio su tela, 83×62 cm, Museo del Prado, Madrid

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