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Perché non riesci a sentire l’amore di Dio?

Come si può sentire la voce di Dio?

Dio è sempre qui, accanto a te. È qui ed attende che il tuo sguardo si rialzi ad incrociare il suo. È qui ed aspetta che tu ti accorga di Lui

Il mio in(solito) commento a:
Chiamò a sé quelli che voleva perché stessero con lui (Marco 3,13-19)

Ma lo immagini? Dio è onnipotente. Da solo ha creato la terra, le stelle e tutto l’universo. Perfino noi stessi. Schioccando le dita può compiere i miracoli più impensabili. Eppure cerca sempre di coinvolgerti. In tutto. Gesù ti coinvolge quando ti guarisce: «Che vuoi che io ti faccia?», «Va’, la tua fede ti ha salvato» (cfr. Marco 10,51-52). Ti coinvolge quando sazia la tua fame: «Quanti pani avete? Andate a vedere» (cfr. Marco 6,38). Gesù ti cerca ed ha un appuntamento con te: «Scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua» (cfr. Luca 19,5). Sì, con te. Perché tu sei importante per Lui.

Se è vero che l’uomo ha sete di Dio, quella che Lui prova per noi che cos’è?

Lo senti l’amore di Dio che scende come un balsamo a sanare le tue ferite? Qualcuno potrebbe non percepirlo, almeno non in ogni momento. Attenzione però: in questi casi non è Dio che, per qualche ragione ignota, decide di punto in bianco di non amarti più. Certo che no! Dio riversa sempre, instancabilmente, su di te, straripanti fiumi d’amore. L’amore è l’essenza stessa di Dio. Perché “Dio è amore” (1Giovanni 4,7-12). 

Allora perché non sempre ti senti toccare da questo amore? Proprio perché, in quei momenti, il tuo cuore è chiuso. Qualche volta camminiamo a capo chino, pensando soltanto alle nostre difficoltà, isolandoci in una bolla di egoistico autocompatimento, e non ascoltiamo nulla e nessuno. Lasciamo parlare soltanto il nostro dolore. Siamo noi, in quei momenti, a non riuscire ad alzare il capo e guardare verso lo splendore di Dio. Noi che abbiamo nei nostri occhi soltanto il buio del dubbio, della delusione, e forse perfino le tenebre dell’invidia. 

Invece Dio è sempre qui, accanto a te. È qui ed attende che il tuo sguardo si rialzi ad incrociare il suo. È qui ed aspetta che tu ti accorga di Lui. Che ti renda conto di quanto Lui ti ama. Di quanto sei importante per Lui. Tutti. Tutti quanti. Lui ti tende la mano ed è pronto ad aiutarti a risollevarti.

Dice il salmista:

Come la cerva anela
ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anela
a te, o Dio.

L’anima mia ha sete di Dio,
del Dio vivente:
quando verrò e vedrò
il volto di Dio?

(Salmo 42,1-2).

Due bisogni che si dissetano a vicenda. Due fami che si saziano: «Chi mangia la mia carne dimora in me e io in lui» (Giovanni 6, 51-58).

Gesù cena con Zaccheo, pranza con Matteo, e mangia con te. Lui cerca la tua compagnia. Cristo desidera che tu ti interessi a Lui, che tu lo segua. E non ti misura in santità o giustizia, non conta quanti digiuni fai, ma ti dimostra il suo amore mangiando insieme a te. Vivendo in mezzo a noi. Restandoti sempre accanto.

Come si fa a non amare un Dio così? #Santanotte

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “La Comunione degli Apostoli”, di Luca Signorelli, 1512, olio su pannello, 232×220 cm, Museo diocesano di Cortona

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