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Per non fare di tutt’erba un fascio

Dio giudice alla fine del mondo

Ed è così che Dio vince perdendo!

Il mio in(solito) commento a:
Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura (Matteo 13,24-30)

Ed eccoci arrivati ad una pagina che non vorremmo mai vedere: la fine del mondo. Un tema che, in questo brano è appena accennato, ma che Gesù ci spiegherà meglio nei versetti successivi: “La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli” (Matteo 13,39). E ancora: “Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo” (cfr. Matteo 13,38-39).

Chi di voi, quando acquista un romanzo, non dà una sbirciatina all’ultima pagina? Facciamolo anche ora: “Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!” (Matteo 13,40-43).

La fine. Non possiamo nascondere che ci fa paura. Ma dobbiamo imparare a guardare le cose come Gesù: andiamo, con la memoria, a quel venerdì. Cristo: è là, sulla croce. Tutto attorno si fa buio. La terra trema. Potrebbe sembrare la fine del mondo. E invece no! Non è la fine di nulla! Ma solo l’inizio! Sì, perché dietro all’ombra della croce, possiamo già vedere lo sfolgorare della luce della Risurrezione! Ed è così che Dio vince perdendo! 

Dio ci sorprende sempre. Egli sa scrivere bene anche sulle righe più storte e sa trasformare quello che sembra una sconfitta, in un trionfo! Impariamo così che il momento della disperazione più totale, quando tutto attorno a noi sembra inutile, non è il tempo della sconfitta, ma è il tempo di aprirci fiduciosi alla speranza in Dio, come ha fatto Gesù!

La fine del mondo arriverà. Non sappiamo quando, ma siamo certi che un giorno verrà scritta l’ultima pagina del libro della storia dell’uomo. Un libro talvolta a tinte fosche, quando ci lasciamo andare agli eccessi delle guerre, quando il Male in persona ci prende la mano e ci guida a perpetrare stermini, o a compiere qualche scempio contro la natura… ma noi sappiamo che il termine “Vangelo” significa “lieto annunzio”. E allora non c’è posto per le profezie di distruzione e morte. Tant’è vero che il messaggio principale del Vangelo è proprio la Risurrezione e che, la stessa Bibbia, si conclude con la promessa di una nuova terra ed un nuovo cielo, dove la nuova città “non ha bisogno del sole né della luna, che risplendano in lei, perché la gloria di Dio la illumina e l’Agnello è il suo luminare” (Ap 21,23).

Dio ci ama di un amore immenso, e come un buon amante, non può stare lontano dalla sua creatura, prima ha mandato il suo Figlio a camminare in mezzo a noi, a vivere in mezzo a noi. Ed in futuro sarà Lui a vivere con noi: “E le nazioni di quelli che sono salvati cammineranno alla sua luce…” (Ap 21,24). Una città dove regna la pace, perché sarà la casa di Dio: “Le sue porte non saranno mai chiuse durante il giorno, perché lì non vi sarà notte alcuna” (Ap 21,25). 

Le tenebre, amici cari, hanno le ore contate! “Non praevalebunt”.  “Le porte degli inferi non prevarranno” (Mt 16,18). La buona notizia del Vangelo è che Gesù non minaccia catastrofi, o la fine imminente del mondo, al contrario scrive San Giovanni: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio, l’unigenito…”, e che “Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui” (Gv 3,16-17). 

No, cara lettrice, caro lettore, Dio, che ha inviato il suo unico Figlio per salvare il mondo, non lo vuole distruggere. Lo vuole trasformare. Vuole donarci quei cieli nuovi e quella terra nuova di cui abbiamo tanto bisogno. Vuole chiudere le pagine del terribile libro scritto con l’inchiostro dell’uomo per aprire il magnifico libro scritto con l’inchiostro di Dio. 

Da sempre il messaggio del Signore dona serenità, non la toglie. Gesù non vuole la fine del mondo, ma la sua conversione, così come desidera la trasformazione del nostro cuore. Tant’è vero che le sue parole finali, nel vangelo di Matteo, sono “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dei tempi” (Mt 28,1).

#Santanotte amici. Non temiamo la fine del mondo, non abbandoniamoci a temibili ed oscure profezie, ma collaboriamo anche noi alla costruzione di quei nuovi cieli e nuova terra che Dio ci ha promesso. Iniziamo a cambiare il nostro cuore!

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “Gesù, giudice” di Gaspare Celio, 1589, olio su tela, cm 43X42, collezione privata

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