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Non lasciamoci rubare Dio!

Non permettiamo che ci rubino Dio

Cari amici, in questa pagina troverete un commento decisamente inusuale alla cacciata dei mercanti dal tempio, ma il Vangelo non è mai banale…

Il mio in(solito) pensiero su:
Parlava del tempio del suo corpo (Giovanni 2, 13-22)

Immaginate di rientrare a casa e trovarla svaligiata. Le vostre cose più care portate via. Perdute. C’è da piangere, vero?Ecco… ora spingiamo la nostra immaginazione ancora più in là. Proviamo a rappresentare nella nostra mente Dio. Proviamo a pensare quali potrebbero essere i suoi sentimenti se, d’un tratto, sparisse la cosa a Lui più cara. Quella che ama di più. Pensate al suo dolore a vedersela rubare. Immaginate la sua sofferenza, quando si renderà conto che, proprio la ragione per cui Egli ha dato la propria vita, gli è stata sottratta.

Ecco come si sente Dio quando noi ci allontaniamo da Lui. Ecco come si sente Dio quando noi, non solo pecchiamo, ma, peggio ancora, ci sottraiamo al suo amore.

l’amore di Dio è più grande del più grave dei peccati che l’uomo possa mai commettere. E nulla e nessuno ci separerà dal suo amore. Nulla e nessuno tranne noi stessi. Sì, perché anche quando commettiamo il crimine più atroce, Dio è pronto ad ascoltarci, perdonarci, consolarci, riammetterci alla sua presenza, purché noi lo desideriamo. Ed è solo il nostro desiderio di autodeterminazione, è solo il nostro “essere di dura cervice”, che fa sì che, di tanto in tanto, noi ci ribelliamo a Lui e ci   al suo amore. Così facendo, sperimentiamo la peggior punizione che l’uomo abbia mai potuto pensare: la lontananza da Dio. L’assenza di Dio nel nostro cuore. Eccolo l’inferno! La distanza che ci separa da Dio. Ma noi sappiamo che Lui, in ogni momento, ci è vicino, e ci ama, a prescindere dal nostro peccato.

Ma non sempre noi siamo disposti ad incontrarlo. Ci ostiniamo nel nostro delirio di autosufficienza e gli impediamo di aiutarci, anche se Lui lo vorrebbe. Perché? Perché Dio ci ama così tanto da concederci il libero arbitrio, ossia: la facoltà di sbagliare. Ed ogni volta che commettiamo il peccato ci allontaniamo da Lui. E’ come se gli voltassimo le spalle. Lui sta qui, come il cireneo, pronto a prendere sulle sue spalle la nostra croce, ma noi glielo impediamo.

E così Egli non può fare altro che assistere alla nostra distruzione: quando ci allontaniamo da Lui, tutto diventa più buio, finché la disperazione, a poco a poco, si insinua nelle nostre giornate rendendole cupe, fino a logorare le nostre vite. La disperazione di una vita senza di Lui. Senza Dio.

E’ allora, è quando siamo lontani da Dio, che riempiamo il tempio di mercanti: odio, invidia, orgoglio, maldicenza ed ogni volta che mettiamo il denaro davanti a tutto il resto… eccoli i mercanti nel tempio!

«La mia casa sarà casa di preghiera. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri». Noi abbiamo bisogno che Gesù venga anche oggi a cacciare via i “mercanti” dal tempio della nostra anima. E a riavvicinarci a Lui.

#Santanotte amici, ascoltate la voce di Dio che sussurra da dentro il vostro cuore: le sue parole sono d’amore, per voi. E vi chiedono di lasciare che Egli prenda sulle sue spalle la vostra croce. Dio vi benedica, amici cari, e resti sempre accanto a voi!

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “La cacciata dei mercanti dal tempio” di Carl Heinrich Bloch, 1872 circa, olio su rame, 97 x 86 cm, Castello di Frederiksborg, Hillerød, Danimarca

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