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Natale di guerra

Natale di guerra - un surreale canto di Natale

1914) Un surreale canto di Natale. 2022) Oggi come allora, il gelo è nel cuore dei potenti – Di Alessandro Ginotta

A San Pietroburgo le celebrazioni del Natale ortodosso e del Capodanno verranno annullate e tutti i fondi precedentemente stanziati per le festività saranno destinati a finanziare i volontari e le truppe mobilitate in Ucraina. Lo annuncia il governatore Alexander Beglov.

Così, mentre per molti bambini ucraini non arriveranno altri regali se non bombe, fame, paura e freddo, anche molti piccoli russi dovranno rinunciare a celebrare la festa della vita, della gioia, della speranza, della tenerezza. D’altra parte, stiamo vivendo giorni tristemente avari di questi buoni sentimenti.

Eppure, mi torna in mente un altro Natale di guerra: la notte tra il 24 e il 25 dicembre 1914. Anche allora si era annunciata un’avanzata fulminea. Ma il conflitto si trasformò ben presto in un logorante scontro che durò 4 anni e causò la morte di 9 milioni di militari, oltre a 7 milioni di vittime civili, non solo per gli effetti diretti delle operazioni belliche, ma anche per le conseguenti carestie ed epidemie.

In quella notte, tra sangue e dolore, nei dintorni di Ypres trionfò il Natale. Papa Benedetto XV aveva chiesto che “i cannoni possano tacere almeno nella notte in cui gli angeli cantano”. La proposta di una tregua venne respinta. Eppure, la Vigilia di Natale, qualcuno cantò. Le trincee erano scavate una di fronte all’altra. Poche decine di metri di “terra di nessuno” separavano i britannici dai tedeschi. Bastava alzare un po’ la testa e guardare oltre il bordo della trincea, per ricevere una fucilata o per venire colpiti da una granata.

Furono i tedeschi i primi a cantare. Avevano posto delle candele accese sul limite dei terrapieni, poi iniziarono ad intonare strofe natalizie. Dalle linee nemiche i britannici risposero cantando. Un soldato inglese alzò bene in alto le mani e, coraggiosamente, scavalcò la trincea. I fucili tacquero, mentre continuavano le canzoni. Dopo di lui Si alzò un altro e un altro ancora. Ben presto i due schieramenti si trovarono mescolati nella terra di nessuno, a scambiarsi strette di mano ed auguri di Natale. Qualcuno offrì da bere, altri tabacco e cioccolata. In una atmosfera surreale si improvvisò addirittura una partita di calcio.

100.000 soldati, lungo tutta la linea delle Fiandre, diedero vita a questa surreale tregua spontanea. Il Newcastle Daily Journal di giovedì 31 dicembre 1914 pubblicò questa testimonianza di un militare di Gateshead: “Ci siamo incontrati a metà strada e ci siamo salutati come migliori amici. Uno mi ha lasciato il suo indirizzo per scrivergli, dopo la guerra. Erano proprio dei bravi ragazzi, davvero. Immagino che possa sembrare una storia incredibile ma è andata proprio così. Sono certo che se la decisione stesse agli uomini, non ci sarebbe nessuna guerra”.

(Estratto) da LE CONFERENZE DI OZANAM n. 6 novembre-dicembre 2022 pagg. 2-3.

Puoi leggere l’articolo completo e scaricare gratuitamente tutta la rivista cliccando qui: https://www.sanvincenzoitalia.it/wp-content/uploads/2022/12/RivistaNovembreDicembre2022.pdf

FOTO di bswise (da Flickr) licenza Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate (CC BY-NC-ND 2.0)


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