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L’incontro con Gesù che ci trasforma

L’incontro con Gesù è come una trasfusione di bene: l’essenza stessa dell’amore entra dentro di noi ed inizia a scorrere dentro al nostro corpo. Il mio in(solito) commento a: Convertitevi e credete al Vangelo (Mc 1,14-20)

Sorrido sempre quando mi sento dire: “ma io non ho bisogno di convertirmi, sono già cristiano!”. Ahimè, quanto proprio chi pronuncia queste parole avrebbe bisogno di una autentica conversione! Nel mondo che ci circonda corriamo il rischio di sentirci perfetti, quando non lo siamo affatto: non basta non rubare o non commettere omicidio per essere santi. Non è neppure sufficiente neppure seguire tutti i comandamenti se ci abbandoniamo ad una vita “tiepida” e ad un cristianesimo “apatico” che guarda solo al non commettere errori. Occorre anzi sporcarsi le mani, non rimanere passivi. Perché La conversione può davvero compiere miracoli dentro di noi, vediamo come nel mio

in(solito) commento a:
Convertitevi e credete al Vangelo (Marco 1,14-20)

Gesù è vita. Quando incontriamo Gesù entriamo in contatto con una forza illimitata e sovrumana che libera, guarisce e resuscita. Egli è capace di cambiare i nostri cuori, trasformando anche i più chiusi ed i più aridi, in un giardino fiorito di amore e di preghiera. Pensiamo soltanto all’incontro sulla via di Damasco che ha tramutato il terribile persecutore Saulo nello zelante apostolo delle genti Paolo. Vedi come il mutamento indotto da Gesù risulta sempre sovrabbondante? Quel vuoto, capace solo di contenere odio e morte, si riempie di grazia e di amore, a tal punto da suscitare un missionario, forse il più grande, dotato di una straordinaria capacità di comunicare e di convertire a sua volta.

Pensa a Zaccheo, alla Maddalena, alla samaritana, al buon ladrone… Il momento della conversione è sempre un tempo di festa. Un istante in cui Dio ritrova qualcosa di prezioso che si era perduto: noi. E noi ritroviamo tutto il tesoro della grandezza di Dio. Del suo amore sconfinato. Due ricchezze che si compenetrano, due seti che si placano a vicenda, due gioie che si fondono in un’unica luce: quella del Risorto che, in quell’istante, brilla anche della luce della nostra risurrezione. Non la risurrezione della carne, ma quella dell’uomo che torna alla vita, dopo la morte del peccato. Che torna alla luce, dopo essere uscito dalle tenebre del male.

Sì, perché accogliere Gesù nel nostro cuore ci cambia da dentro. L’anima si infiamma e la luce che ne sprigiona brilla attraverso i nostri occhi arrivando fin anche a rischiarare il cammino di chi ci sta accanto. Basta un “sì”, è sufficiente un “eccomi” per trasformare radicalmente la nostra esistenza e dare significato all’intera nostra vita.

Cambia il nostro modo di pensare, di vedere le cose, cambia perfino l’ordine delle nostre priorità. Ad un tratto, nulla è più come prima. Tutto ha un profumo nuovo. Il profumo della vita nuova, il profumo di Gesù riempie ogni istante. Eccola, la conversione: un incontro di sguardi che ci fa vedere in un modo nuovo. Una nuova vita che sboccia e soppianta quella di prima.

Eh no, non c’è bisogno di morire per incontrare Gesù. Possiamo incontrare Gesù in un libro, in una persona, in una telefonata (e magari anche su un articolo di un blog…). Ti lascerai convertire da Lui? #Santanotte

Alessandro Ginotta

L’incontro con Gesù è come una trasfusione di bene: l’essenza stessa dell’amore entra dentro di noi ed inizia a scorrere dentro al nostro corpo. Il mio in(solito) commento a: Convertitevi e credete al Vangelo (Mc 1,14-20)
Il dipinto di oggi è: “La Trasfigurazione del Signore” di Giovanni Francesco Penni (copia di Raffaello), 1520, olio su pannello, 402x267cm, Museo del Prado, Madrid

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