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Lasciate che i piccoli vengano a me

Lasciate che i piccoli vengano a me

Perché è proprio lì, dove il mistero incontra la fiducia di cui sono capaci i più piccoli, che nascono i miracoli più belli!

Il mio in(solito) commento a:
Chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso (Mc 10,13-16)

Leggendo questo brano di Vangelo non potevo fare a meno di pensare agli occhi della mia piccola Rita. Adoro vedere come brillano quando sorride, ma mi piace ancor più osservarli quando scorge qualcosa di nuovo e li allarga con curiosità. Vi posso leggere dentro tutta la sorpresa, la gioia, il desiderio di capire ed imparare. Un carico inesprimibile di pensieri e sentimenti positivi si affaccia in quello sguardo innocente capace di lasciare senza parole anche l’adulto che lo osserva. Basta guardare una bimba o un bimbo così per capire che cosa ci sta chiedendo Gesù in questi versetti: dobbiamo recuperare il modo di vedere le cose di un bambino, dimenticando inutili ansie, velenosi rancori e pericolose invidie. Dobbiamo essere capaci di sorprenderci per i miracoli che ogni giorno Dio compie anche per noi. A volte piccoli, ma sempre importanti e tali da poter cambiare per sempre la nostra esistenza. Sì, è questo che ci vuole: riconoscere la bellezza della vita con Dio nel cuore. Stupirsi per un raggio di sole, perché ci rendiamo conto che proprio Dio lo ha creato per noi. Sorprendersi per la bellezza della natura che ci circonda, perché Dio l’ha fatta piacevole per noi. Meravigliarsi davanti al sorgere della luna od al luccicare di una stella…

Dio ci vuole innocenti come bambini e, proprio come fanno i bambini più piccoli con i loro genitori, ci vorrebbe disposti ad accogliere ogni sua parola con gioia, senza nutrire dubbi o sospetti.

Hai visto quante cose ci possono stupire perfino nella semplicità? In ciascuna di esse possiamo rintracciare la presenza di Dio. Egli si nasconde in una nuvola, che assume mille forme sospinta dal vento. Dio si cela in una foglia che cade ed in un fiore che spunta.

Tutto, attorno a te, è abitato da Dio“ogni cosa buona e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre degli astri luminosi presso il quale non c’è variazione né ombra di mutamento” (Giacomo 1,17).

Così scopriamo che, per vedere Dio, dobbiamo guardarlo con gli occhi dei bambini; dobbiamo ritrovare lo sguardo delle tante persone innocenti che ancora si lasciano meravigliare, senza permettere al male, di rubare loro la fantasia, la gioia di vivere, la capacità di apprezzare la bellezza che ci circonda. “Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli” (v. 25).

Dio è dei piccoli. Piccoli di età, come i bambini innocenti e curiosi, che lo cercano. Ma Dio è anche dei “piccoli grandi”, cioè di coloro che, essendo semplici ed umili di cuore, superano in levatura morale e spirituale qualunque gigante. Penso a Santa Madre Teresa di Calcutta, a San Francesco d’Assisi, ai tanti santi e beati che si sono spogliati dei lati negativi del mondo per recuperare l’innocenza e la capacità di amare dei bambini.

Così, il piccolo, è colui che si sa abbassare. Chi sa mettersi in discussione. Chi non si aggrappa a comodi preconcetti, ma è pronto ad ammettere di non avere sempre ragioneChi sa dire “mi dispiace”. Chi sa “pensare” anche con il cuore e non solo con la mente. Chi si sente sempre bambino agli occhi di Dio e, proprio come un bambino, è capace di affidarsi totalmente a Lui ed alla sua Parola.

Non dobbiamo rubare la spensieratezza e l’innocenza dei bimbi, ma dobbiamo permettere a chiunque ci circonda di sorprendersi ancora. È vero, non è facile capire Dio. La nostra piccolezza risiede anche in questo: saperci fidare di Lui anche quando proprio non riusciamo a comprenderlo. Perché è proprio lì, dove il mistero incontra la fiducia, che nascono i miracoli più belli! #Santanotte

Alessandro Ginotta

L’illustrazione di oggi è: “Cristo benedice i bambini”, cromolitografia, 1869, 25.4×30.2cm, The Library of Congress, Washington DC

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