
L’abisso che scaviamo con gli occhi chiusi
Uno squarcio sull’eternità: due destini si rovesciano: da un lato la vita vera, dall’altro un abisso di morte. E tu, da che parte scegli di stare?
Il mio in(solito) commento a:
“Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti” (Lc 16,19-31).
Immagina la scena. Non è solo un racconto, è un quadro che prende forma davanti ai tuoi occhi. Da una parte il ricco epulone, avvolto in vesti regali, immerso in banchetti senza fine: oro, cibo, musica, profumi. Dall’altra, il povero Lazzaro, abbandonato alla soglia di quel palazzo, con addosso solo la povertà e il dolore. Nessuno lo guarda, nessuno lo ascolta: soltanto i cani, che con leccate pietose cercano di lenire le sue ferite. È un contrasto che sembra dipinto da Caravaggio: luce abbagliante e ombra densa che si scontrano in una tela di dolore e indifferenza.
Ma il quadro non finisce lì. All’improvviso cambia la mano del pittore: la scena si oscura, i colori diventano cupi, quasi infernali, e sembra di trovarsi davanti a un dipinto di Bosch. Il ricco, che per anni aveva ignorato Lazzaro, si ritrova ora a mendicare lui stesso. Dalle fiamme alza la voce, implora sollievo, mendica una goccia d’acqua. Ma è troppo tardi. L’abisso che lo separa da Lazzaro non lo ha scavato Dio: lo ha costruito lui stesso, mattone dopo mattone, ogni volta che ha distolto lo sguardo, ogni volta che ha chiuso il cuore.
E noi? Quante volte camminiamo accanto a un “Lazzaro” senza accorgercene? Quante volte alziamo muri intorno al cuore, lasciando che l’egoismo e il peccato ci isolino dall’Amore?
Eppure, Dio non smette di tendere la mano. Non è un giudice che ci aspetta con la clava: è un Padre che ama follemente i suoi figli. Ricordi Adamo ed Eva? Anche dopo la loro caduta, non li ha lasciati nudi nella vergogna: ha cucito per loro tuniche di pelle. Ecco l’amore di Dio: un amore che protegge, anche quando noi lo tradiamo.
Perché sì, l’inferno non è altro che il vuoto che costruiamo quando rifiutiamo il Suo abbraccio. Ma basta un passo, uno solo, per tornare a Lui. Basta alzare lo sguardo. E scoprire che Dio è già lì, con una nuova tunica pronta, e con un abbraccio che nessuno potrà mai spegnere.
E allora, la scelta è tua: restare dietro il muro o lasciarti travolgere dalla Sua misericordia #Santanotte!
Alessandro Ginotta

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