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Cos’è la porta stretta?

Che cos'è la porta stretta?

In Paradiso è tempo di saldi: è il momento giusto per approfittarne, perché… non ci saranno più sconti!

Ecco il mio commento in(solito) a una delle frasi più misteriose di sempre:
“Verranno da oriente e da occidente e siederanno a mensa nel regno di Dio” (Luca 13,22-30)

Ma cos’è questa “porta stretta”? Lascia che ti racconti. Un tempo, le città erano tutte circondate da alte mura, pronte a difendersi da invasori e predatori. Anche Gerusalemme era così, con quattro grandi porte sempre affollate: fedeli, mercanti, contadini che entravano ed uscivano senza sosta. Ma, al calar del buio, queste porte si chiudevano, lasciandone solo una aperta… in parte. Proprio una piccola apertura (sì, la porta stretta!) per chi fosse rimasto in ritardo e avesse bisogno di entrare. Una fessura strettamente sorvegliata dalle guardie, un’ultima via sicura per rientrare.

Gesù ci invita a fare proprio così, ad approfittare di quella porta, anche quando tutte le altre sembrano chiuse. E questa porta stretta non è una restrizione, ma una chiamata a essere umili, a liberarci del superfluo, ad accogliere l’amore. Certo, forse dovremo abbassare un po’ la testa (togliendoci l’orgoglio), stringere le spalle (lasciando andare l’ego), e abbandonare per strada qualche peso inutile come l’avarizia e l’egoismo. Perché l’amore di Dio ci guida, attraverso quella piccola fessura, in un abbraccio senza fine.

E no, Dio non è un giudice severo come molti pensano. Se così fosse, avrebbe condannato Pietro che lo rinnegò, o Caino che uccise suo fratello, o addirittura Giuda, il suo traditore. E invece, Dio ama perdonare. Perché Lui ci ha creati, ci conosce più di noi stessi e non cerca di condannarci, ma di riportarci a casa, sempre.

Ma c’è un rischio: quando in noi crescono sentimenti come l’invidia, l’odio, la sete di denaro, diventano come ombre che soffocano l’amore nel nostro cuore. E, nel vuoto, è facile che il male si faccia strada. È così che ci allontaniamo da Dio. E sì, ancora oggi, chi decide consapevolmente di allontanarsi da Lui sceglie di non accettare il Suo perdono. Ma Dio non ci abbandona. Come un pastore che cerca la sua pecora smarrita, continua a seguirci anche nel nostro allontanamento, ci cerca, ci ama, ci protegge.

È il momento di deciderci, di entrare attraverso la porta stretta: “Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno” (Luca 13,24). Quando arriverà il Giorno del Giudizio, quella porta sarà ancora aperta? Meglio non aspettare di scoprirlo!

Persino quando “sembra arrabbiato”, Dio mantiene sempre un cuore pieno di tenerezza. Pensa al Peccato Originale: cacciò Adamo ed Eva dal Paradiso, sì, ma prima “fece loro tuniche di pelli e li vestì” (Genesi 3,21), proteggendoli dal freddo e dall’umiliazione. È questo il Dio che ci aspetta, quello che ci ama, anche nelle nostre fragilità!

E allora, forza! Abbassiamo un po’ la testa, stringiamo le spalle, e passiamo attraverso quella porta stretta. Il Regno di Dio è lì, che ci aspetta #Santanotte

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “L’Ascensione” (dal trittico del Giudizio Universale, Ascensione e Pentecoste), di Beato Angelico, 1450, 55×38 cm, Galleria Nazionale di Arte Antica, Roma

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