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La forza della preghiera

La forza della preghiera

Nello stesso istante in cui una preghiera scaturisce sincera dal nostro cuore, questa è già ad un passo dal cuore di Dio

Il mio in(solito) commento a:
Neanche in Israele ho trovato una fede così grande (Luca 7,1-10)

La guarigione. Una delle principali ragioni che ci spingono a pregare è proprio questa: chiedere la salute per noi o per i nostri cari. Ed è una preghiera che Dio ascolta.

Sì. Dio ascolta le nostre preghiere quando sono genuine e scaturiscono dal cuore. E, la preghiera di guarigione, è una delle più sincere. Quando ci mettiamo a tu a tu con il Signore per chiedere la salute, per noi o per chi più ci è vicino, siamo sempre molto franchi. Non abbiamo doppi fini, perché preghiamo per quello che più ci preme. E, nello stesso istante in cui una preghiera scaturisce sincera dal nostro cuore, questa è già ad un passo dal cuore di Dio.

Ma allora perché non sempre la guarigione arriva? Dio esaudisce sempre i suoi figli, anche se ciò non significa che lo faccia nei tempi e nei modi che noi vorremmo. Vedete, amici, la malattia è una gran brutta cosa. Entra con prepotenza nelle nostre vite magari mentre noi siamo tutti concentrati per primeggiare al lavoro, per avere l’auto più bella, per sfoggiare abiti e gioielli. Cose vane. Solo allora, quando rischiamo di perderla, ci rendiamo conto di quanto sia importante la vita. Di quanto valgano la famiglia e gli affetti. Di quanto sia insostituibile la salute. E di quanto nessuna moneta sia in grado di acquistarla. Abbiamo bisogno di Gesù. Abbiamo bisogno che Gesù ci guarisca. Abbiamo bisogno che Gesù risani la nostra anima. Abbiamo bisogno che Gesù ci porti la speranza. Abbiamo bisogno che Gesù ci raccolga perché siamo dispersi. Ma forse, perfino quando la malattia non si riesce a curare, a guarire è qualcosa di più importante: l’orgoglio dei superbi, il nostro egoismo e la nostra cecità morale. Quando ci accorgiamo di quali sono i valori più preziosi, allora tutto cambia.

Può capitare che perfino la sofferenza venga per il nostro bene. Nella seconda lettera ai Corinzi, San Paolo racconta: “Per questo, affinché io non monti in superbia, è stata data alla mia carne una spina, un inviato di Satana per percuotermi, perché io non monti in superbia. A causa di questo per tre volte ho pregato il Signore che l’allontanasse da me. Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo” (2Corinzi 12,7-9).

Gesù si addossa i nostri dolori. Ma Egli non è solo “un guaritore” perché non si limita a sanare il corpo, perché scende in profondità e guarisce prima l’anima: la libera dal peccato e dall’influenza del male. “Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati” (Mc 2,5) è questa la prima azione che compie per guarire il paralitico calato dall’alto con il lettuccio. Allo scetticismo degli scribi Gesù replicherà: “Che cosa è più facile: dire al paralitico: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina?” (Mc 2,9). E poi: “Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati, ti ordino – disse al paralitico – alzati, prendi il tuo lettuccio e va’ a casa tua” (Mc 2,10). Rimuovendo il peccato, rimuove anche la malattia alla radice, per trasformare l’uomo; per renderlo migliore. E allora, carissimi amici, non resta anche a noi che avere la fede dimostrata dal centurione e chiedere a Gesù di guarirci.

Chi di noi non ha sofferenze fisiche? Chi di noi non soffre anche nello spirito? Il Signore ci può guarire, basta che noi lo vogliamo! Sì, perché Gesù ci ascolta sempre! Siamo noi che dobbiamo avere fiducia in lui. Ricordate il centurione? Gesù ha guarito il suo servo: «Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!» (cfr. v. 9). “E Gesù disse al centurione: Va’, avvenga per te come hai creduto” (cfr. Matteo 8,13).

“Dio è Amore” (1Giovanni 4,8). Il Padre ci ama di un amore infinito. Illimitato. Incommensurabile. Per amore ci ha creati, per amore si è fatto uomo, per amore ha dato la sua vita per noi. E’ possibile che questo Dio faccia qualcosa di male per noi? No! Non è possibile! La volontà di Dio è sempre volontà di bene, anche se qualche volte il bene passa attraverso il dolore e la sofferenza, passa attraverso la Croce.

#Santanotte amici. Che la risposta sia la guarigione dal male, o la forza di sopportarlo ed affrontarlo, Gesù, che ha vinto la morte passando attraverso la croce, sarà sempre accanto a noi, pronto a sostenerci quando più ce ne sarà bisogno. Dio vi e ci benedica tutti amici cari! 🙂 🙂 🙂

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “Ecce Homo” di Otto Mengelberg, 1857, olio su tela, 59.1×38.8 cm, Finnish National Gallery

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