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Il Padre Nostro

Il Padre Nostro

Un sentimento così forte da attraversare lo spazio ed il tempo per farsi strada fino a giungere a Dio. Un ponte tra il Creatore e le sue creature. Questa è la preghiera

Il mio in(solito) commento a:

Voi dunque pregate così (Matteo 6,7-15)

Ecco una preghiera che ci scorre dentro: il Padre nostro. Sembra quasi essere una parte di noi. Ogni volta che ci troviamo in difficoltà, o siamo anche solo un po’ spaventati, ricorriamo a queste parole. Perché, come viene naturale, ad un figlio che ha un problema, il rivolgersi al padre, così anche noi, nella prova, cerchiamo l’aiuto di Dio.

Gesù ci insegna che non serve mandare a memoria lunghe preghiere. Perché il modo più efficace di pregare è farlo con il cuore.

Sì, perché pregare è un po’ come voler bene: per quanto ci potremo sforzare di descrivere questo sentimento, non riusciremo mai a spiegare a parole che cosa vuol dire amare. È quella sensazione che parte da un cuore che batte all’impazzata, passa attraverso un respiro che si fa profondo, scorre nelle nostre vene riscaldando ogni parte di noi. Il nostro viso prende colore e gli occhi brillano di una luce inconfondibile. Infinite sensazioni scuotono il nostro petto, la nostra mente, i nostri sogni. Tutto questo in un solo istante. Non serve neppure avere davanti a noi la persona amata. Basta pensarla, perché si scateni tutto ciò dentro di noi.

È la stessa cosa che succede con Dio. Quando lo amiamo davvero, basta che il nostro pensiero vada a Lui, senza alcuna necessità di formulare preghiere complicate e lunghe. Basta un battito del nostro cuore. Vale già come preghiera. Basta un guizzo del pensiero. Basta una luce nei nostri occhi. Quando preghiamo con il cuore, un sentimento scaturisce dal centro della nostra anima e, un istante dopo, attraversa tutto l’infinito, per arrivare fino a Dio!

Un sentimento così forte da attraversare lo spazio ed il tempo per farsi strada fino a giungere a Dio. Un ponte tra il Creatore e le sue creature. Questa è la preghiera.

Qualcosa di tanto piccolo da essere impalpabile, che in un istante copre distanze siderali. Può essere un seme, minuscolo come un chicco di senape, che però riesce a trasformarsi in sconfinata speranza. E talvolta ha tutta la forza di un miracolo che sospende le leggi di natura per operare l’impossibile. Guardate quante cose può fare una piccola preghiera esposta con un gemito del cuore!

Scrive San Paolo: “anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l’adozione a figli, la redenzione del nostro corpo” (Romani 8,23). E poi: “lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio” (Romani 8,26-27).

Non servono le parole per pregare. Pensare alle parole ci aiuta a concentrarci su un’idea, ma la vera preghiera è quella che si fa con il cuore. E, con il cuore non si può mentire. Perché se è vero che le parole possono venire addomesticate, non così i battiti del nostro cuore che cavalcano i nostri sentimenti, i nostri desideri, e le nostre speranze.

Anche sant’Agostino diceva: «Il desiderio prega sempre, anche se la lingua tace. Se tu desideri sempre, tu preghi sempre». E ancora: «Il pregare consiste nel bussare alla porta di Dio e invocarlo con insistente e devoto ardore del cuore. Il dovere della preghiera si adempie meglio con i gemiti che con le parole, più con le lacrime che con i discorsi. Dio infatti “pone davanti al suo cospetto le nostre lacrime” (Salmo 55, 9), e il nostro gemito non rimane nascosto (cf. Salmo 37, 10) a lui che tutto ha creato per mezzo del suo Verbo, e non cerca le parole degli uomini» (Lettera a Proba).

Risuona la parola di Gesù: Quando pregate, non pensate di ottenere attraverso il vostro molto pregare, perché il Padre sa benissimo ciò di cui avete bisogno. Tuttavia Gesù stesso ci insegna a esprimere i nostri bisogni. Non tanto però – dice Agostino – con la moltiplicazione delle parole in quanto tale, bensì con una moltiplicazione che esprima il gemito del credente.

#Santanotte Speriamo sempre. Perché la speranza è la forma della preghiera. E la sua sostanza è l’amore. Dio ascolti ogni battito del nostro cuore! 🙂 🙂 🙂

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “Cristo nel Getsemani”, di Carl Heinrich Bloch, 1879, olio su rame, Frederiksborg Castle, Hillerod, Denmark

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