• La Buona Parola - il blog di Alessandro Ginotta
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Getta di nuovo le tue reti!

Getta di nuovo le tue reti!

Hai mai provato quella sensazione di fatica che ti schiaccia le spalle, di giornate che si susseguono uguali, senza un barlume di speranza? Forse sei proprio lì, su quella barca di legno, mani screpolate, reti vuote e il cuore che pesa come pietra. È notte fonda sul lago di Gennèsaret, e tu sei stanco. Ti sembra di non avere più forze. Ma proprio quando stai per mollare, ecco che arriva Lui. Gesù.

Il mio (in)solito commento a:
“Lasciarono tutto e lo seguirono” (Luca 5,1-11)

Immagina la scena: il cielo è velato di luce grigia, il profumo dell’acqua e delle alghe avvolge ogni cosa, mentre le barche ondeggiano lente vicino alla riva. Le reti, umide e logore, raccontano una notte di lavoro inutile: neanche un pesce, solo fatica. E proprio lì, nel momento più buio, arriva una voce calma, ferma:
«Prendi il largo e gettate le reti per la pesca».

Simone lo guarda incredulo. È stanco, esausto. Eppure, qualcosa in quello sguardo lo spinge oltre i dubbi:
«Sulla tua parola getterò le reti».

Ed è lì che accade l’incredibile. Le corde si tendono, le mani corrono, le barche traboccano di pesci. Lo stupore è talmente grande che quasi manca il respiro. Quella rete vuota, simbolo di fallimento, diventa un segno di sovrabbondanza. Così è la fede: una scintilla che accende miracoli.

Vedi? Gesù non è spettatore della tua vita: è Colui che la cambia. Non ti promette piccoli aggiustamenti, ma una rivoluzione del cuore. Ti invita a fidarti di Lui anche quando la logica ti dice di no, anche quando tutto sembra perso. È proprio lì, quando pensi che le tue reti non servano più, che Dio ti sorprende.

Credere è avere il coraggio di gettare ancora le reti, di bussare quando sembra che nessuno apra (Luca 11,5-8). È la fede piccola come un granello di senape (Luca 13,18-19), eppure capace di spostare montagne. È lasciare andare ansie e paure, perché per seguire Gesù non servono zavorre: basta il cuore libero e il desiderio di camminare con Lui.

Ecco la vera chiamata: abbandonare il superfluo e tuffarsi nella vita vera, quella che sa di luce e di Vangelo. Perché incontrare Gesù non ci lascia mai uguali: ci trasforma. Ci invita a diventare costruttori di pace, uomini e donne capaci di accogliere, di curare, di perdonare.

Forse oggi ti senti come Pietro all’alba di quel giorno, stanco, deluso. Eppure Gesù è lì, sulla tua riva, e ti dice: “Prendi il largo.” Fidati. Getta ancora le tue reti. Perché dove c’è amore, lì c’è Dio. E con Lui ogni notte diventa mattino.
#Santanotte

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “La pesca miracolosa”, cartone per arazzo, di Raffaello Sanzio, 1515–1516, guazzo (bodycolour) su carboncino, molti fogli di carta montati su tela, 319 × 399 cm, Victoria and Albert Museum, Londra

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