Ascolta. C’è una voce che ti chiama. La senti? No, non guardarti intorno. È dentro di te, è sempre stata lì. È la voce di Gesù, che ti chiama proprio adesso. Non domani, non tra un mese. Ora. Queste righe non sono casuali, non le stai leggendo per sbaglio. Sono qui per te. E tu, lo senti, vero?
“Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori” (Matteo 9,9-13)
Certo, queste parole arrivano dal Vangelo di Matteo. Ma sapevi che anche lui era come te? Uno qualunque. Una vita normale, forse perfino anonima. Eppure, qualcosa di straordinario è successo. Matteo ha sentito una chiamata. Una chiamata che ha stravolto tutto, una voce che ha sussurrato il suo nome, silenziosa ma inarrestabile. E sai una cosa? Anche tu, se rimani, scoprirai che quella voce… è per te.
Matteo era solo un uomo. Né migliore né peggiore di tanti altri. Faceva un lavoro che lo rendeva poco simpatico, per usare un eufemismo. Esattore delle imposte. Un mestiere ingrato, certo, ma anche… rischioso. Non tanto per i debiti da riscuotere, ma per quello che rappresentava. Le tasse non andavano allo Stato, ma al nemico. Al dominatore romano. Non era un esattore qualunque, Matteo. Era, per molti, un traditore. Un uomo che riscuoteva per l’oppressore.
Eppure… Gesù lo ha chiamato. Lo ha visto, lo ha scelto. E non per quello che faceva o non faceva. Gesù non si è fermato alle apparenze, non ha guardato il mestiere o la reputazione. No, a Lui interessava solo una cosa: Matteo era un essere umano. E sai qual è la verità? Anche tu sei chiamato. Con tutte le tue ombre, le tue luci, i tuoi segreti nascosti. Tu, così come sei.
A Gesù non interessa se sei perfetto. Non gli interessa nemmeno se sei peccatore. Lui è venuto per te, per me, per tutti quelli che camminano nella luce e perfino nell’ombra. Perché il suo amore non conosce confini, non si ferma davanti a nessuna barriera. Siamo esseri imperfetti, certo, ma anche profondamente amati. Forse è proprio nelle nostre imperfezioni che si nasconde il segreto del suo sguardo su di noi.
Il Vangelo non è riservato ai “bravi ragazzi”, a quelli che fanno tutto bene, che non sbagliano mai. No. È una chiamata aperta, per tutti, perfino per chi si sente perso. Forse soprattutto per loro. Gesù non ha paura delle tue cicatrici, delle tue cadute, delle tue mancanze. Al contrario, è lì che si rifugia. Nei margini, nelle pieghe nascoste della tua anima, dove nemmeno tu osi guardare.
E ora, tu sei qui. E Dio ti chiama. Ti chiama come ha chiamato Matteo. Non ti sta chiedendo chi sei o cosa hai fatto. Ti sta solo chiedendo di esserci. Di ascoltare. E se lo lasci entrare, anche solo un istante, Lui cambierà qualcosa dentro di te. Forse non subito, forse non te ne accorgerai nemmeno. Ma qualcosa, in profondità, inizierà a muoversi. Perché sei amato. E non devi nasconderti più.
Tu vali.
Non lo dimenticare mai.
#Santanotte
Alessandro Ginotta
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